"In Italia disponiamo di circa 7.841 corpi idrici superficiali significativi, 534 grandi invasi dei quali 89 non hanno mai funzionato e oltre 8.000 piccoli invasi, insufficienti in condizioni di siccità per l'attuale consumo cresciuto del 600% dal secolo scorso". Così l'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr in occasione della Giornata mondiale dell'acqua che si celebra oggi 22 marzo, ed è dedicata al tema 'Nature for water' che intende focalizzare l'attenzione sulle soluzioni naturali per conservare, riutilizzare e tutelare le risorse idriche, riducendo il rischio di inondazioni, siccità e inquinamento. All'aumento del consumo, spiega il Cnr, bisogna aggiungere anche che "l'incremento delle temperature deve indurre a progettare opere che limitino il rischio di alluvioni ed evaporazione come gli invasi sotterranei".
"Il destino dell'uomo - spiega Vito Uricchio, direttore Cnr-Irsa - è intrinsecamente correlato alla disponibilità idrica e dunque un'adeguata gestione interessa tutti. Non esiste una soluzione universale, ma una serie di strumenti con cui contribuire alla ricerca di un equilibrio sostenibile tra domanda e offerta". L'Irsa-Cnr si impegna a "sviluppare tecnologie innovative per l'utilizzo di acque non convenzionali (salmastre e reflue urbane depurate) e valorizzare le risorse delle falde idriche ed il recupero delle acque di pioggia". Secondo Uricchio "i temi dell'economia circolare trovano nell'acqua un archetipo consolidato"; su questo il Cnr si impegna per "trasformare i prodotti di scarto in materie prime ed energia".