Diverse popolazioni di uccelli marini artici stanno subendo un rapido declino. Lo mette in evidenza uno studio condotto dalla Wildlife Conservation Society. L'organizzazione per la tutela della fauna selvatica sottolinea la necessità di proteggere gli habitat dove questi volatili si riproducono, svernano e fanno scalo, così da garantirne la sopravvivenza e tutelare lo spettacolo globale delle migrazioni.
I ricercatori hanno preso in esame sei specie di uccelli costieri: il piviere dorato minore, il piovanello pancianera, il gambecchio semipalmato, il piro-piro occidentale, il falaropo beccosottile e il falaropo beccolargo. Nell'indagine hanno raccolto dati su nove siti riproduttivi nell'artico del Canada e dell'Alaska per un periodo di 5 anni.
Testando il modo in cui le variabili ecologiche umane abbiano potuto influenzare la sopravvivenza annuale degli uccelli adulti, gli scienziati hanno riscontrato pochi impatti nelle aree riproduttive artiche, che quindi sono state escluse come causa principale del declino delle popolazioni.
Il tasso di sopravvivenza è risultato essere buono anche per le specie che trascorrono l'estate più a Sud nel continente americano. Il piovanello pancianera, unica specie tra quelle studiate a migrare verso l'Asia orientale e l'Australia, registra invece una minore sopravvivenza degli esemplari adulti.
Per questo, concludono gli scienziati, è necessario concentrare gli sforzi di protezione degli habitat nella regione dell'Asia orientale. Nel contempo, tuttavia, occorre anche monitorare gli effetti del cambiamento climatico nei luoghi artici di riproduzione.