Nuove evidenze sulla possibilità che il riscaldamento globale influisca sulla "taglia" degli organismi: uno studio canadese dell'Università della British Columbia afferma che le temperature in aumento stanno letteralmente "restringendo" alcuni coleotteri. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Animal Ecology.
Un team di studenti ha esaminato circa 6.500 coleotteri di otto specie diverse, originari di due regioni canadesi, e conservati nella collezione del museo dell'ateneo, riportando per ognuno informazioni di diverso tipo, dalle dimensioni a luogo e data di ritrovamento. Un lavoro che ha portato alla raccolta di dati per un arco temporale di un secolo. Gli studenti hanno così misurato i cambiamenti di taglia negli insetti negli ultimi 40 o 100 anni e hanno messo in relazione questi dati con quelli sui cambiamenti del clima nelle due aree di provenienza dei coleotteri.
Dall'analisi è emerso che negli ultimi 45 anni si sono verificati aumenti di temperatura in autunno di 1,6 gradi nel Lower Mainland e di 2,25 gradi nell'Okanagan. A fronte di questi incrementi alcuni scarafaggi risultavano più piccoli e altri no.
A risentire di più del cambiamento di clima, "restringendosi", sono risultati i coleotteri più grandi. Le quattro specie di dimensioni maggiori, affermano i ricercatori, si sono ridotte del 20% in quasi mezzo secolo.
Nelle ultime settimane un altro studio, condotto sui passeri in Australia e Nuova Zelanda, ha evidenziato che l'aumento delle temperature estive può avere un peso sulla crescita degli uccelli.