Un massiccio e drammatico evento di sbiancamento dei coralli, causato dall'aumento della temperatura delle acque, ha colpito la Grande barriera corallina per il secondo anno consecutivo, dopo quello che nel 2016 aveva portato alla morte il 22% dei coralli. Lo confermano, dopo gli allarmi delle scorse settimane, le autorità del Parco marino della Grande barriera corallina.
Un monitoraggio aereo di parte della barriera australiana ha fornito abbastanza informazioni per poter affermare che un altro sbiancamento di massa è avvenuto, ha detto un responsabile del parco marino, David Wachenfeld, alla Abc. E' troppo presto per sapere se l'evento è della stessa intensità o anche più grave di quello del 2016, ma "ciò che è importante è che il clima sta cambiando e che sta causando una frequenza maggiore di eventi estremi nelle Grande barriera corallina", ha sottolineato Wachenfeld.
Lo sbiancamento trova conferma anche nelle immagini diffuse da Greenpeace e scattate dal biologo marino Brett Monroe Garner.
"Ho fotografato quest'area della barriera per alcuni anni: quello che stiamo vedendo è senza precedenti", ha dichiarato Garner. "In queste foto quasi il 100% dei coralli è sbiancato, e chissà quanti riusciranno a riprendersi".
Lo sbiancamento si verifica quando i coralli, sottoposti a uno stress come può essere l'aumento della temperatura, espellono le piccolissime alghe con cui vivono in simbiosi e che gli donano il colore, diventando progressivamente sempre più bianchi. Se il fattore di stress è di lunga durata, i coralli vanno incontro alla morte.