ROMA - Negli ultimi dieci anni in Italia è stato fatto ben poco per l'adattamento al cambiamento climatico, e i risultati si sono visti nei tanti disastri causati dal maltempo, ultimo quello di Livorno. Per questo il paese deve dotarsi al più presto di un piano di adattamento al riscaldamento globale. E' il messaggio emerso da un convegno martedì al Senato, in cui si è ricordato il decennale della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, che si tenne a Roma il 12 e 13 settembre 2007. Un evento voluto dall'allora ministro dell'Ambiente del governo Prodi, Alfonso Pecoraro Scanio, che vide la partecipazione di 2.800 congressisti e 300 giornalisti e 100.000 accessi alla diretta streaming.
"Fu la più grande conferenza in Italia sul clima - ha osservato Pecoraro Scanio, presente stamani -, ma rimase l'unica, e non fu dato seguito agli allarmi lanciati. Parlammo di surriscaldamento del Mediterraneo, di bombe d'acqua, del rischio che si moltiplicassero gli eventi estremi, della necessità di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
Poi venne il governo Berlusconi che voleva il nucleare, poi Renzi che voleva le trivelle. La situazione è stata trascurata, si sono persi dieci anni. Non è mai stato fatto il piano nazionale di adattamento, che è ancora oggi in discussine.
Questi lutti di Livorno si potevano evitare con il piano".
Per Domenico Gaudioso dell'Ispra "dal 2007 i cambiamenti climatici non sono diventati la priorità dei governi, e ora la situazione è molto peggiore. Sono stati fatti passi avanti per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, con la riduzione delle emissioni, ma solo in Europa. Sull'adattamento l'Italia si è mossa in ritardo: solo nel 2015 ha adottato una strategia di adattamento, ma il Piano è ancora in discussione, mentre 12 paesi europeo l'hanno già adottato".
"L'Italia ha perso 10 anni sull'adattamento al cambio climatico - ha detto la presidente di Legambiente Rossella Muroni -. Abbiamo passato l'estate a commentare tragedie annunciate, con la sindrome delle Cassandre. Chi ha potere decisionale in questo paese non crede nell'ambientalismo".