ROMA - Mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali (l'obiettivo più ambizioso dell'Accordo di Parigi sul clima) farebbe risparmiare al mondo entro la fine di questo secolo 30.000 miliardi di dollari, portando benefici al 90% della popolazione globale. Lo sostiene una ricerca dell'Università di Stanford pubblicata sulla rivista Nature.
L'aumento delle temperature in genere danneggia l'economia provocando danni per gli eventi estremi, riducendo la produttività e aumentando le malattie. Questo secondo gli studiosi di Stanford vale per il 71% degli stati al mondo, dove vive il 90% della popolazione: tutti i paesi più poveri, oltre a grandi economie come Usa, Cina e Giappone. Solo alcuni stati freddi (Russia, Canada e paesi scandinavi) aumenterebbero il Pil con l'aumento delle temperature.
La ricerca sostiene che mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi farebbe risparmiare al mondo 30.000 miliardi di dollari al 2100. Il costo di questo sforzo sarebbe di appena 500 miliardi di dollari al 2030. Un riscaldamento di 3 gradi alla fine del secolo (quello che avverrà se non si prendono provvedimento) secondo i ricercatori di Stanford costerebbe "il 5-10% del Pil, decine di migliaia di miliardi di dollari".