La cooperazione tra Europa e Cina sulle riduzioni delle emissioni responsabili dell'effetto serra sarà "decisiva", dopo la mossa Usa sul ritiro dall'accordo di Parigi del 2015. "Se vogliamo rispettare l'accordo di Parigi, dobbiamo migliorare i nostri impegni sulla riduzione delle emissioni e dobbiamo confermare nuovi impegni per il 2030 e il 2050", ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron, rilanciando le ambizioni sui cambiamenti climatici, intervenendo al Ciie di Shanghai. "La cooperazione in tal senso tra Cina e Ue è decisiva".
Macron e il presidente cinese Xi Jinping firmeranno domani a Pechino un documento congiunto sulla espressa "irreversibilità" del patto sul clima di Parigi del 2015. Parlando ai giornalisti al seguito di Macron in visita di Stato in Cina, un funzionario dell'Eliseo ha espresso il "rammarico" della Presidenza francese per la mossa americana. "Ci rammarichiamo e questo non fa che rendere la partnership sino-francese sul clima e la biodiversità ancora più necessaria", ha spiegato il funzionario. Il ritiro Usa dall'accordo di Parigi sarà efficace il 4 novembre del 2020, un giorno dopo le elezioni presidenziali americane in cui Donald Trump cercherà di conquistare un secondo mandato. Annunciando la mossa, il segretario Mike Pompeo ha ripreso i commenti del tycoon del 2017, secondo cui l'accordo sul clima ha imposto "ingiusti oneri economici" sugli Stati Uniti.
L'uscita degli Usa dall'accordo di Parigi "mina" l'accordo alla sua base ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato da Interfax. "Il ritiro degli Stati Uniti comprometterà sostanzialmente l'accordo perché è un paese che è davanti alle altre nazioni in termini di emissioni", ha detto Peskov sottolineando come sia "molto difficile parlare di un accordo sul clima senza la più grande economia del mondo", ha detto Peskov.
"Ci rammarichiamo per la notifica degli Usa sul ritiro dall'accordo di Parigi". Ma "per noi l'uscita di uno dei principali partner non cambia niente, perché tutti gli altri restano impegnati e andiamo avanti col lavoro per la Cop25" di Madrid. "L'intesa ha fondamenta forti e resterà. Le sue porte rimarranno aperte e speriamo che un giorno gli Stati Uniti le varchino di nuovo". Così la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva.