"Oggi vogliamo finalmente fare chiarezza: vogliamo presentare il lavoro che il Paese intende fare sulle energie rinnovabili, partendo da Eni e Enel. E poi c'è Terna con quattro miliardi di investimenti in quattro anni, uno l'anno. Un decreto del ministro dello Sviluppo che vale 9 miliardi. Insomma, un pacchetto di interventi che dimostra che c'è una strategia verde di questo paese". Lo ha annunciato Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi con l'ad di Eni Claudio Descalzi e l'ad di Enel Francesco Starace, sul futuro delle rinnovabili e dell'energia in Italia aggiungendo che "abbiamo firmato l'accordo di Parigi" sul clima "non perché faceva figo ma perché è un pezzo della nostra strategia". "Tutti insieme possiamo lavorare per fare dell'Italia il Paese più rinnovabile".
Renzi ha spiegato che "oggi i ministri Galletti e Calenda (rispettivamente titolari dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, ndr) firmano un decreto che vale 9 miliardi per i prossimi 20 anni sulle rinnovabili" diverse dal fotovoltaico. "Oggi - ha proseguito - siamo qui a presentare il lavoro di squadra che questo Paese intende fare sulle rinnovabili partendo dalle aziende: abbiamo la prima azienda italiana come fatturato e lavoratori, che è l'Eni, e la seconda che è Enel, due grandi multinazionali che rispondono agli azionisti sui mercati, che hanno ingegneria e innovazione tali da essere leader a livello mondiale ma hanno l'opportunità di intervenire a livello territoriale nel nostro Paese". A questa strategia sulle rinnovabili "chiamiamo ad orientarsi tutti i partner pubblici e privati" ha proseguito il premier.
"Siamo abituati a pensare a Eni solo come realtà di oil & gas ma su questi temi", sulle rinnovabili e l'energia 'verde', "vuole segnare la strada. Questo dovrebbe far fischiare le orecchie a chi nei mesi scorsi ha fatto polemica..." ha detto Renzi che ha quindi ribadito con forza: "Vorrei fosse chiaro il messaggio per gli italiani: le migliori tecnologie e competenze sulle rinnovabili stanno nelle aziende italiane. Il pianto e la lamentazione tradizionale per cui non siamo in forma e in prima linea sulle rinnovabili deve finire. Perché numeri e innovazioni ci permettono di dire che siamo all'avanguardia sui contatori digitali, l'innovazione e la gestione del futuro delle energie. Dovremmo essere orgogliosi di ciò che stiamo e stanno facendo".
Il decreto sulle rinnovabili vale "400 milioni all'anno" ha detto il ministro Calenda che ha poi illustrato brevemente come verranno distribuiti gli incentivi: "Il 50% lavora su quelle fonti che hanno un risultato molto positivo immediatamente, quasi in equilibrio, per esempio l'eolico. Il 25% sarà su tecnologie di frontiera, come il termodinamico di cui abbiamo la tecnologia, ma non un posto dove sia stata implementata in Italia. L'ultimo 25% va al grande tema dell'economia circolare, quindi biomasse, parti di scarto".
"Sommando gli investimenti annunciati sulle rinnovabili per i prossimi dieci anni, superiamo i dieci miliardi" ha affermato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti precisando che per quel che riguarda il ministero dell'Ambiente, è "partito il 31 maggio il conto termico 2.0 con 900 milioni di contributi ai privati e pubblici che vogliono efficientare i loro edifici. A questo si somma lo sconto fiscale del 65% dell'Ecobonus. Abbiamo 250 milioni per l'efficientamento delle scuole, bando già aperto un mese e mezzo fa. Abbiamo 90 milioni sulla mobilità sostenibile, in parte sull'economia verde, in parte sui percorsi casa-scuola, casa-lavoro". "Il mio mandato era trasformare il mio ministero da quello del vincolo in quello dello sviluppo sostenibile. Oggi è un primo passo verso quel risultato, è una storia bella. Ambiente e sviluppo possono coesistere e questa è la prova provata" ha detto il ministro dell'Ambiente. "La spinta era quella del no: 'chiudete le piattaforme offshore'. E invece no, l'oil & gas non è la controparte del mio ministero ma una parte importante della transizione industriale verso un'economia verde che questo Paese ha intrapreso prima degli altri Paesi europei. Abbiamo delle performance sulle rinnovabili che sono le migliori in Europa e forse nel mondo. Abbiamo fatto scelte precise che ci portano verso una transizione verde e un'economia verde. Il ministero dell'Ambiente è parte del piano industriale del Paese", ha concluso.
"Stiamo parlando con Francesco (Starace, ad dell'Enel, ndr) e con chi altro è disponibile per fare una joint venture su questi terreni. E' fatto fondamentale" ha annunciato l'ad dell'Eni, Claudio Descalzi, parlando dell'impegno del colosso petrolifero sul fronte delle rinnovabili, con gli investimenti già annunciati circa un mese fa per sfruttare i 4mila ettari di terreni bonificati di cui dispone. "Eni - ha ricordato Descalzi - è una compagnia oil and gas, il nostro core business, ma abbiamo una missione che è quella di andare verso un futuro low carbon". A questo proposito ha ricordato il piano sulle rinnovabili annunciato in occasione dell'ultima assemblea degli azionisti, che prevede investimenti complessivi tra 700 milioni e 1 miliardo per l'installazione di impianti di energia fotovoltaica nei vecchi terreni bonificati ma non utilizzabili per altri scopi. "Inizieremo - ha detto Descalzi - a parlare con le Regioni, approveremo gli investimenti a settembre e si partirà a inizio 2017". Per cominciare, ha aggiunto, si lavorerà su due siti in Sicilia, due in Sardegna e uno a Manfredonia".
"Concordo, è una buona idea, siamo pronti a lavorare con loro su tutto quello che possiamo fare" ha commentato l'ad dell'Enel Francesco Starace l'apertura dell'Eni a una joint venture. "Schemi di collaborazione - ha detto Starace - possono essere fatti in qualunque modo, anche fino alla joint venture. Ma adesso non inventatevi una joint venture che non c'è". Starace ha ripercorso i principali punti dell'impegno di Enel, attraverso Enel Green Power, nelle rinnovabili e ha poi ribadito l'intenzione di "investire 2,5 miliardi in reti e 2,2 miliardi sulle rinnovabili, anche se dipenderà dall'evoluzione normativa italiana". C'è poi la trasformazione delle 23 vecchie centrali "con un investimento di 200 milioni più altri che non siamo in grado di quantificare, ma che riguarderanno la loro vita futura".
Terna sta monitorando i siti in cui l'Eni intende allestire gli impianti di energia rinnovabile "per gli allacciamenti e per accompagnare sviluppi importanti per il Paese". Lo ha annunciato l'ad Matteo Del Fante ricordando le "sei linee di collegamento importantissime" a cui l'operatore sta lavorando e ha citato in particolare il collegamento sotto il Frejus, quello con il Montenegro, la linea con la Svizzera e quella con l' Austria: poi, ha aggiunto, "sono iniziati i lavori del progetto di collegamento verso sud, in particolare verso la Tunisia". Del Fante ha anche ricordato che Terna lavora molto sulle batterie, con 50 MW installati e "altri 25 MW nei prossimi tre anni".
Fonte | Mln euro | MW | Razionale |
Eolico on-shore | 85 | 860 | Si tratta di un settore a basso costo incentivo, che ha dimostrato di poter sviluppare un’ampia concorrenza sulle procedure di accesso. Gli investimenti promossi hanno elevate ricadute sulla supply chain nazionale di impianti e componentistica. |
Eolico off-shore | 10 | 30 | La previsione consente di recuperare investimenti già avviati nel settore e sperimentare il regime di aiuto su una tecnologia non diffusa in Italia. |
Idroelettrico | 61 | 80 | Come per l’eolico, si tratta di una tecnologia a costo di incentivazione relativamente basso, con un buon potenziale di crescita soprattutto di piccoli impianti e buone ricadute sulla filiera nazionale. |
Geotermico | 37 | 50 | E’ un settore in cui l’Italia vanta una indubbia leadership internazionale. Oltre alla geotermia tradizionale, il decreto indirizza il sostegno in modo prioritario verso tecnologie innovative a basso impatto ambientale. |
Biomasse | 105 | 90 | La valorizzazione energetica di scarti e residui rappresenta un’importante modalità di integrazione tra agricoltura ed energia e di promozione dell’economia circolare con positive ricadute sull’economia territoriale. |
Rifiuti | 10 | 50 | Si offre uno strumento per la chiusura del ciclo rifiuti, nel rispetto della gerarchia europea di priorità di trattamento. |
Solare termodinamico |
98 | 120 | Sostegno a tecnologie innovative, su cui il nostro Paese ha sviluppato importanti brevetti, con forti potenziali di sviluppo su mercati esteri. |
Rifacimenti | 29 | 90 | L’obiettivo è il mantenimento in efficienza della potenza (in particolare eolica e idrica) esistente, a costi contenuti e con un miglioramento dell’efficienza impiantistica e senza ulteriori impatti ambientali. |
Totale | 435 | 1.370 | TOTALE PERIODO: 9.000 |