ROMA - Oltre 600mila posti di lavoro sarebbero a rischio se la Germania decidesse di vietare la vendita, a partire dal 2030, di auto e veicoli commerciali leggeri con motore a combustione interna, come previsto da una proposta dei Verdi. A dirlo è uno studio dell'istituto economico Ifo commissionato dall'associazione tedesca dell'industria automobilistica (Vda). I posti di lavoro a rischio nella produzione di auto sarebbero 436mila, mentre la restante parte riguarderebbe industrie collegate, ad esempio fornitori.
In termini economici, si legge nel rapporto, vietare la messa in commercio di auto che non siano a emissioni zero avrebbe un impatto sul 13% - circa 48 miliardi di euro - del valore aggiunto lordo.
A livello di emissioni, la messa al bando dei motori tradizionali ridurrebbe le emissioni di CO2 del 32% tra il 2030 e il 2050, rispetto a uno scenario senza tale divieto. Anche senza divieto, si legge, la composizione delle flotte di veicoli e i miglioramenti tecnologici che sono attesi comporterebbero il 53% di emissioni in meno.