Sole, vento e idrogeno in una sola imbarcazione, a dimostrare che il futuro per una mobilità 'verde' del mare è già possibile, con le tecnologie a disposizione. Sono questi i contenuti alla base del progetto "Energy Observer", il catamarano-progetto che dal 5 al 15 luglio fa la "tappa" veneziana del suo grande tour mondiale destinato a concludersi nel 2022.
Il grande scafo di 30,5 per 12,8 metri, ricavato dal refitting di una barca a vela degli anni '70, è ormeggiato all'Isola della Certosa, "paradiso" naturale della Laguna per il diporto e l'ambiente. Qui il team degli 11 membri dell'equipaggio e degli sponsor tecnici ha allestito un Villaggio con un percorso didattico che piega tutto il progetto, nato anch'esso da un'intuizione in mezzo al mare.
Con l'aiuto di sponsor tecnici, tra cui Prysmian per i collegamenti con cavi ad alta tecnologia ricavati dall'industria aerospaziale, la barca-laboratorio monta un motore elettrico alimentato da 141 metri quadrati di celle fotovoltaiche e da un sistema eolico. A questo sistema è stato accostato un sistema di stoccaggio di idrogeno ricavato dall'acqua marina, pompata, desalinizzata, poi ricomposta e immessa nuovamente nel mare.
Viene così ridotto l'utilizzo di batterie, che permette di alleggerire notevolmente lo scafo. Il tutto utilizzando tecnologie già a disposizione.
"Ero in viaggio nell'Atlantico anni fa con la mia barca - ha raccontato il capitano e ideatore, Victorien Erussard - e ho avuto un blackout di energia dalle parti del Brasile. Avevo un generatore diesel che non funzionava, ero completamente perso, però era pieno di energia intorno a me: c'era il vento, il sole.
Mi è sembrato interessante allora cercre di sviluppare uno 'smart grid' galleggiante, che è alla base del progetto Energy Observer".
Dalla partenza a Saint-Malo (Francia) nel giugno 2017, Energy Observer ha percorso più di 7.600 miglia lungo le principali rotte commerciali marine, e terminerà la sua "Odissea per il futuro" nel 2022, con lo sbarco a New York alle Nazioni Unite.
"Gran parte degli stakeholder della mobilità - ha affermato il responsabile per la ricerca del team, Louis Noel Vivies - stanno spostandosi verso l'idrogeno, tutti crediamo che l'idrogeno sia la naturale evoluzione dopo il carbone, la benzina, che ci permetterà di andare avanti senza perdere in termini di performance, di comfort, e di poter raggiungere gli obiettivi di zero anidride carbonica. Mescoliamo la nostra cultura di marinai con la ricerca e sviluppo dei leader dell'industria dell'idrogeno per sviluppare un semplice, affidabile e economico sistema dalle molte applicazioni".
Per Marcelo Andrade, responsabile ricerca e sviluppo di Prysmian Group, "il primo obiettivo è quello di sviluppare una tecnologia derivata dall'aerospaziale a una barca dove non c'è generazione di CO2 e per ridurre al massimo il peso. Per l'altro punto importante, Prysmian conferma il suo ruolo con l'obiettivo di sviluppare ogni volta di più prodotti più sostenibili. Qui abbiamo una grossissima opportunità di far vedere una tecnologia applicata a una barca 'green'". (ANSA).