ROMA - Guardare video in gruppo o in famiglia, ascoltare musica archiviata nella memoria del telefono e non in streaming, usare gli sms al posto delle chat sono azioni che sembrano andare contro il naturale uso dello smartphone, ma che se adottate potrebbero aiutare il Pianeta riducendo i consumi di energia elettrica. A dirlo è uno studio dell'università di Lancaster che ha tentato di mettere in correlazione il traffico dati di telefoni e tablet con il contatore elettrico. Usare gli smartphone per guardare video e ascoltare musica in streaming, chattare e accedere ai social network è un'abitudine sempre più diffusa grazie alla disponibilità del wi-fi e alle offerte degli operatori telefonici, che propongono piani tariffari ricchi di gigabyte per il traffico dati. Queste attività pesano quindi poco sulla bolletta, ma hanno un peso non irrilevante sull'ambiente.
Se si guarda un video in streaming, spiegano i ricercatori, ogni gigabyte di dati equivale a 200 wattora di elettricità consumata dall'infrastruttura di internet e dai data center in cui sono memorizzati i contenuti audiovisivi. E i watt sono destinati ad aumentare col crescere dei giga: "In Europa l'ascesa del traffico dati è inarrestabile, e da 1,2 gigabyte al mese pro capite di adesso è previsto un incremento fino a 6,5 gigabyte", sottolineano gli studiosi.
In un tale scenario, è possibile ridurre l'impatto ambientale con piccoli accorgimenti. Smartphone e applicazioni, dicono gli esperti, dovrebbero essere progettati per incentivare la condivisione di contenuti multimediali in streaming in famiglia e tra amici. Sui social network andrebbe fermata la riproduzione automatica dei video, per lasciare spazio solo a quelli che interessano all'utente e sui quali clicca. Gli sms, infine, dovrebbero essere resi più appetibili - con "migliori messaggi di gruppo, notifiche di avvenuta ricezione e invio di foto a basso costo" - così da diventare competitivi con i servizi di messaggistica istantanea, che consumano più elettricità.