Sit-in fuori dal tribunale a Roma in
occasione della prima udienza del processo che vede imputati tre
attivisti del movimento ambientalista Ultima Generazione
accusati di danneggiamento aggravato per il blitz del 2 gennaio
scorso durante il quale lanciarono vernice sulla facciata del
Senato.
All'esterno della cittadella giudiziaria sono presenti alcune
decine di persone che hanno esposto striscioni con la scritta
"Non paghiamo il fossile" e "La disobbedienza civile pacifica
non è reato". Presenti anche parlamentari tra cui la senatrice
di Si, Ilaria Cucchi e il segretario del partito Nicola
Fratoianni, Marta Bonafoni del Pd e l'ex ministro Alfonso
Pecoraro Scanio. In via Golametto anche associazioni tra cui
Greenpeace e Amnesty International.
"Non ci fa paura l'idea di andare in carcere - afferma Laura
Paracini, uno dei tre imputati assieme a Alessandro Sulis e
Davide Nensi, prima di entrare in tribunale -. Quello che ci
terrorizza è la crisi climatica. Siamo preoccupati per il nostro
futuro. Ho paura di un futuro senza acqua, senza cibo, la crisi
climatica è anche crisi sociale".
L'attivista ha aggiunto: "Noi con le nostre azioni vogliamo
che la crisi climatica sia sui telegiornali tutti i giorni
perché è la notizia principale ma sembra che pochi se ne rendano
conto. C'è chi ci contesta per i modi, io rispondo: ci sono modi
migliori? A cosa hanno portato i movimenti ambientalisti finora?
Noi rivendichiamo i nostri metodi che portano alla
polarizzazione dell'opinione pubblica. Non vogliamo essere
simpatici, vogliamo un cambiamento", conclude.
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