Una grande Lina Sastri è andata in
scena ieri sera al Teatro Quirino a Roma. L'artista napoletana
non si è risparmiata e in oltre due ore di spettacolo, davanti
ad un pubblico entusiasta, con "Eduardo mio, maestro di vita e
di palcoscenico", ha ripercorso quello che di lui ha conosciuto
e vissuto in prima persona all'inizio della sua vita artistica
in teatro. Dal primo incontro giovanissima, poco più di una
comparsa alla prima battuta, alle partecipazioni alle edizioni
televisive di alcuni suoi capolavori, alle conversazioni in
camerino o a casa sua. Sempre portando in scena i suoi pensieri,
le emozioni provate, le paure, le gioie, l'ammirazione
sconfinata per il maestro De Filippo e raccontando insieme a
tutto questo anche un pezzo di vita popolare di quegli anni.
"Mi è piaciuto parlare non solo dell'artista, del maestro, ma
anche dell'uomo Eduardo, della sua eleganza, del suo rapporto
con le donne, dell'amore per la sorella Titina, della famiglia,
che è sempre stato il nodo del suo teatro e soprattutto della
sua severa e profonda sensibilità di uomo e di artista. Parlo di
lui, di quello che ho conosciuto di lui quando ero piccola e lui
era vecchio, facendo con lui la comparsa, poi l'attrice, cito
alcune sue opere, qualche pezzetto, qualche poesia, e canto" ha
spiegato l'artista su Instagram, bellissima in un abito vaporoso
bianco "sposa del teatro", un trucco leggero e tacchi alti.
In scena con lei cinque musicisti: chitarra e mandolino Filippo
D'Allio; contrabbasso Luigi Sigillo; violino Giacomo Mirra;
pianoforte Ciro Cascino; percussioni Gianluca Mirra. Con il
pubblico la Sastri dialoga, ride, scherza, canta anche e sembra,
chiudendo la serata, di dare quasi un addio alle scene "Saluto
questo teatro, il Qurino, un grande teatro, in cui ho tanti
ricordi", ha detto. Ma forse è solo il timore degli spettatori.
Si replica stasera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA