"Dopo il Covid, la pandemia, i
forzati isolamenti gli studenti che hanno oggi bisogno di
supporto psico-pedagogico sono tanti. Una situazione che rischia
di diventare una nuova emergenza". Attilio Fratta, presidente
di Dirigentiscuola propone a pochi giorni dall'inizio delle
lezioni il ripristino del servizio psico-pedagogico nelle
istituzioni scolastiche. "Se non ora quando? - si chiede - il
Governo ha perfino previsto, tra i tanti bonus, anche quello per
consentire a chi ne ha bisogno di rivolgersi allo psicologo. Non
vedo perché non si possa pensare a ripristinarlo ora che le
segnalazioni degli studenti che presentano problemi di natura
psicologica hanno rilevanza esponenziale e che possono portare
in molti casi a problemi di apprendimento, fino ad essere causa
di abbandono scolastico. Potrà essere il Tavolo tecnico, se sarà
ripristinato come auspichiamo, a proporre le opportune soluzioni
e i campi di intervento. L'importante è che il personale al
quale dovesse essere affidato l'incarico sia molto preparato ed
equilibrato".
È lo stesso Attilio Fratta a ripercorre i tentativi dei decenni
passati. "Nel 1978 - ricorda il presidente di Dirigentiscuola
che fu tra gli psico-pedagogisti protagonisti nella fase
sperimentale attivata in quegli anni- fu istituito in Italia, in
via sperimentale il servizio psico-pedagogico, in circa un
centinaio di istituzioni scolastiche. L'esperimento durò quattro
anni con ottimi risultati, ma non fu generalizzato. Per
trentacinque anni poi più nulla. Nel 2017 il Ministero, su
richiesta di Dirigentiscuola e dell'AUPI, istituì il Tavolo
tecnico per valutare l'opportunità di ripristinare il servizio.
Il tavolo fu insediato il 3 ottobre 2017. Qualche mese dopo
cadde il Governo e ripiombò il silenzio. Con la girandola dei
ministri nella nuova legislatura tutti i tavoli insediati dalla
allora ministra Fedeli non furono più convocati.
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