"Recuperare i minori significa
investire nel futuro". Il ministro della Giustizia, Carlo
Nordio, affida questo messaggio ai protagonisti del progetto
"Legalità e merito nelle scuole", promosso dalla Luiss "Guido
Carli". Si tratta della VI edizione dell'iniziativa, nata da
un'idea della vicepresidente dell'Ateneo, professoressa Paola
Severino, e che vede tra i firmatari il dicastero di via
Arenula, il ministero dell'Istruzione e Merito, il ministero
dell'Università, la Direzione nazionale antimafia e
antiterrorismo, il Consiglio superiore della magistratura e
l'Autorità nazionale anticorruzione.
Nel suo saluto, il ministro Nordio ha ricordato l'età sempre
più bassa dei giovani, responsabili anche di gravi reati e ha
puntato l'attenzione in particolare sul contesto che hanno alle
spalle. "Non possiamo non tenerne conto, perché quel contesto,
quelle limitazioni non di rado condizionano quelle scelte.
Compito di tutti noi, ciascuno nel proprio ruolo - sottolinea il
Ministro - è assolvere ad uno dei più alti dettami della
Costituzione: rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e
l'uguaglianza dei cittadini".
Il Guardasigilli valorizza in particolare il ruolo della
formazione e della cultura, come strumento di prevenzione e
contrasto ad ogni forma di illegalità e poi di recupero dei
ragazzi finiti nei circuiti penali minorili (384 quelli
attualmente ospiti degli Ipm, in totale 1293 i minorenni o
giovani adulti ospitati nel circuito penale, tra istituti,
comunità e centri di prima accoglienza): "La cultura è una
straordinaria alleata di magistratura e forze dell'ordine nei
contesti dove troppo spesso alligna il crimine e troppo presto i
banchi delle scuole vengono disertati. Voi vi rivolgete a questi
contesti per portare una prospettiva diversa".
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