"Molte" aziende associate a
Confagricoltura possiedono nel Milanese e nelle zone vicine
fabbricati solo in parte abitati, in ristrutturazione o da
recuperare e convertire e che potrebbero essere adattati e
concessi in uso agli studenti che hanno necessità di rimanere
vicini alle università. In cambio gli studenti potrebbero
versare "un affitto calmierato" o prestare "una vera e propria
attività lavorativa in azienda", ad esempio per gestire o creare
agriturismi o per fornire servizi amministrativi per i quali gli
imprenditori "sono spesso alla ricerca di personale". La
proposta, contenuta in una lettera inviata al sindaco di Milano
Giuseppe Sala, è di Confagricoltura Milano, Lodi, Monza e
Brianza, che intende offrire un contributo per far fronte al
costo degli affitti che ha dato vita nei giorni scorsi alla
protesta dei ragazzi accampati in tenda davanti alla sede degli
atenei.
"Ci siamo sentiti toccati - scrive Francesco Pacchiarini
presidente Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza - dalle
richieste più che legittime di tanti studenti che invocano il
diritto alla casa, come presupposto indispensabile per il
diritto allo studio e quindi alla costruzione di un futuro
migliore, anche e soprattutto per chi parte da condizioni
culturalmente ed
economicamente svantaggiate. Siamo infatti convinti che il
contesto a cui i giovani appartengono o la distanza geografica
dalle università non possa e non debba ostacolare l'accesso
all'istruzione in un Paese e in particolare in un territorio
come il nostro a cui non mancano capacità, risorse e volontà di
investire sulle nuove generazioni e sul proprio avvenire".
Confagricoltura presenta quindi il proprio "contributo" e
chiede al sindaco Sala un incontro per "poter approfondire i
dettagli della proposta e del percorso che vorremmo strutturare,
nello spirito di attenzione alla comunità che da sempre
contraddistingue la nostra organizzazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA