Su Facebook avevano usato parole
offensive per commentare l'abbigliamento di alcune donne durante
una processione religiosa e per questo devono rispondere di
diffamazione. Lo faranno il 25 giugno prossimo, quando a Sassari
si aprirà il processo a loro carico. La prima udienza, dopo la
citazione diretta a giudizio da parte del pm Paolo Piras, è
saltata nei giorni scorsi a causa di un difetto di notifica.
I fatti risalgono al 5 giugno 2016. In una foto diffusa
tramite il social network, e scattata a Sassari durante la
processione per la Madonna della Grazie, l'autore si era
soffermato sulle scarpe con tacchi alti indossate da alcune
donne. Dal sarcasmo e dal disappunto si era subito degenerato
con ulteriori commenti al primo, spingendo una delle
involontarie protagoniste dello scatto a denunciare il fatto.
Ritenendo che non ci fossero elementi per identificare gli
autori dei commenti offensivi, il sostituto procuratore aveva
chiesto l'archiviazione, ma l'avvocato della donna, Ivano Iai,
si era opposto sostenendo che l'identità di chi postò la foto e
degli altri che commentarono fosse facilmente rintracciabile.
Una successiva relazione della Polizia postale permise
l'identificazione dei tre presunti diffamatori - difesi
dall'avvocato Stefano Porcu - portando la gip Carmela Rita Serra
a restituire gli atti alla Procura per formulare una nuova
imputazione a carico dei tre. Di qui la fissazione del processo.
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