Come sottolineato nel 2018 dal New York Times, il rischio estinzione del Cedro del Libano è sempre più elevato. La pianta ha bisogno di molti secoli per crescere in modo sano e, soprattutto, sostenuta dai climi freddi. Il caldo porta, invece, il Cedro del Libano ad accelerare il suo processo di crescita, lo espone agli attacchi degli agenti atmosferici e degli insetti, che possono essere letali per la crescita di un albero così delicato. Tutto questo rischia di colpire non solo le affascinanti foreste dei cedri presenti in Libano, Turchia e Siria, ma anche l’Italia, che da secoli si prende cura del Cedro del Libano, attraverso San Cesareo, nel Lazio, “Patria Italiana del Cedro del Libano”.
Fu, infatti, addirittura l’Imperatore Romano Adriano a preoccuparsi per la tutela di questa pianta, oltre 1900 anni fa, quando istituì delle vere e proprie aree protette per lo sviluppo del Cedro del Libano. Proprio attraverso i romani venne portato in Italia il cedro, che costituiva il gioiello delle villeggiature dei nobili, appena fuori dalle mura di Roma. In particolare, fu portato a San Cesareo, che divenne così patria italiana del cedro del Libano, e ne porta ancora oggi il simbolo. Grazie al suo legno ha contribuito alla costruzione di grandissime opere nel corso della storia della nostra civiltà. Fu, ad esempio, Salomone ad utilizzare il legno dell’albero di cedro per costruire il primo tempio di Gerusalemme, il Tempio di Salomone, donatogli dal re di Tiro, oltre 3000 anni fa.
Nel corso del tempo numerosi furono i popoli a sfruttare le proprietà del legno dell’albero di cedro, dagli antichissimi fenici, ai britannici del 1800. Il suo valore, però, è anche biblico, dal momento che sono più di 70 le citazioni nella Bibbia di quest’albero, racchiudendo un significato di benessere, estasi e bellezza.
Una pianta antichissima, seconda solamente all’ulivo, che viene raccontata nella più antica opera letteraria nella storia dell’uomo, il Poema di Gilgamesh, con un senso di bellezza e fascino, provocati di fronte alla vista della magnifica “Foresta dei Cedri”. Nel rispetto di questa pianta, adesso è il turno dell’uomo di prendersene cura. A San Cesareo il 21 novembre si sono inaugurati, infatti, due eco-murales “Litahmi”, termine arabo che significa proprio “proteggere”. I murales realizzati da Yourban 2030 e dallo street artist Luogo Comune vedono come protagonista proprio il Cedro del Libano, su una superficie di oltre 200 mq. Il murales lo protegge dal riscaldamento globale. Grazie all’utilizzo della pittura Airlite, una vernice in grado di purificare l’aria dai nox gases, la realizzazione dei due eco-murales avrà un impatto sul clima pari alla piantumazione di 8 alberi di Cedro a San Cesareo, che elimineranno 110 kg di Co2 nell’aria e buona parte del traffico automobilistico ogni giorno. Con un preciso gioco di colori e attraverso un’interpretazione del significato dell’opera, “Litahmi” dello street artist Luogo Comune s’inserirà nell’ecosistema di San Cesareo, creando un tutt’uno con l’ambiente circostante, per far cominciare la protezione del millenario e preziosissimo albero di Cedro del Libano, dalla sua patria italiana, attraverso l’arte. L’eco murales “Litahmi” è stato realizzato grazie all’organizzazione no-profit Yourban 2030, che da anni contribuisce a purificare l’aria attraverso le sue opere mangia smog in giro per il mondo, in grado anche di riempire di bellezza le aree circostanti e valorizzare il territorio.
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