Una sola materia prima, di qualità, preparata in mille modi diversi. Un locale, anche piccolissimo, che si affacci sulla strada, un bancone in stile bar e la possibilità di ordinare ‘take-away’. Il successo è assicurato. Perfino le vecchie creperie, le rosticcerie kebab e i carretti con gli hot-dog, se cavalcano il momento del mono-food, possono diventare cool. Il nuovo trend dei ristoranti e delle pasticcerie a un solo gusto spopola in Europa. (di Agnese Ferrara e Alessandra Magliaro)
A Londra un ristorante su dieci di quelli nuovi, aperti dalla scorsa primavera, punta su un solo cibo chiave. Fra i luoghi più trendy gli analisti di NellyRodi citano Bad Egg per le uova, Arancini Brothers per gli arancini italiani (non solo i siciliani, c’è un po’ di tutto) anche a New York. Le polpette di carne si mangiano da Balls & Company e perfino il kebab è gourmet da Le Bab, idem gli hot dog di Top Dog a Soho, o i fritti di Fry With Me , mentre a Marsiglia solo sardine da Sard’In, i formaggi da Chizu a Portland (Stati Uniti) e le patatine fritte a Parigi da Maison F.
Ma a Parigi, i ristoranti ‘mono food’ sono molti di più e per gli squisiti ravioli giapponesi avvolti in pasta sottilissima (i gyozas) si va al Gyoza Bar, costola del rinomato e richiestissimo Passage 53. Le empanadas, fagottini ripieni tipici argentini, vanno invece a ruba da Clasico Argentino che nel menù offre anche il gelato. C’è posto solo in piedi nel minuscolo La Cabane à Huîtres, dove si pasteggia ad ostriche e champagne. A Madrid c'è Hamburguesa Nostra con un menù di 30 hamburger dal più classico al gourmet con tartufo.
L’Italia non è esclusa dalla febbre del mono-cibo: da noi impazzano le patatine fritte fresche, olandesi, di Amsterdam Chips, accompagnate da 14 salse diverse e birra artigianale dei monaci trappisti e il successo è stato tale che ormai i brand solo patate fritte sono una decine e in tutta Italia. A Roma il regno delle lasagne (vegane, classiche, di pesce etc) è Lasagnam, mentre è recente l'apertura a due passi dal Colosseo di Maccheroni, solo rigatoni da passeggio (i turisti apprezzano, gli italiani un po' meno). A Torino e Roma per un fritto speciale si va da FREE-tto. Sempre a Roma, in Prati, ha aperto con successo un Salon de gastronomie molto parigino e con ambientazione art noveau tutto dedicato al rito proustiano delle Madeleine, proposte in decine di variati, tradizionali per il te o in versione gourmet dolci e salate. Originale, a Roma vicino Piazza Augusto Imperatore, il monofood dedicato al pop corn, il popolare mais scoppiato reinventato questa volta con ingredienti di prima qualità. Il menù di Fol - esiste anche a Torino, Piacenza, Amsterdam, Madrid e Bucarest - è attraente : al caramello, al cioccolato fondente, ma anche alla crema di formaggio, al peperoncino, all'arrabbiata, al bacon, alla menta, patate e rosmarino, al latte di mandorla e chi più ne inventa ne ha. A due passi da lì un mono food affermato, dedicato al pesce: la Salmoneria.
La moda del mono sapore contagia anche i dolci. A Parigi il tiramisù è la materia prima da ‘We are Tiramisu’, mentre il regno delle madeleine è la boutique ‘Mesdemoiselles madeleines’, e quello dei profiteroles è ‘Profiteroles Chérie’ e dei macarons il classico Laduree che ormai è arrivato anche in Italia con boutique verde pastello a Milano, Firenze, Roma e Lucca. Ma il massimo è a Rue Monge vicino la Tour Effeil: c'è Au Merveilleux de Fred, una pasticceria bella come una gioielleria dove si vendono solo le merveilleux un dolce di lille fatto di meringa, panna montata e scaglie di cioccolato.
“L’iper specializzazione piace ai consumatori” – spiegano gli analisti NellyRodi. –“Perché riflette una maggiore qualità e autenticità. Il settore della ristorazione è saturo e estremamente competitivo. Questi nuovi luoghi sono vincenti perché combinano la semplicità con sapori eccellenti, evocativi”. Tutto nuovo? No, la novità del mono-food sta nel tipo di cibo scelto come tema dominante. Cosa altro sono pizzerie, gelaterie e piadinerie se non questo?
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