Ci sono sempre file fuori i 6 negozi del marchio (da New York a Londra, Parigi, Tokyo e prossimamente stando ai rumors anche a San Francisco) e le celebrities indossano nel loro tempo libero, da North West a Justin Bieber fino alla star di "Jersey Shore" DJ Pauly D, da Fedez a Sfera Ebbasta le t-shirt con il logo rosso ben in vista, subito esaurite ad ogni drop (lancio in gergo). Ecco che Supreme è considerato il brand top dello streetwear ed è diventato uno dei nomi più importanti della moda. Il motivo è difficile da scoprire tra magliette, felpe e accessori che sembrano non avere niente di particolarmente speciale, quasi tutte con il box logo (la scritta del marchio) ben in vista.
Fatto è che Supreme, nato inizialmente come marchio di skate a New York nel 1994 ma diventato subito un simbolo per le gang di Manhattan di giovani ribelli skaters e artisti writers, vale oggi oltre 1 miliardo di dollari ed è la punta di iceberg di un fenomeno particolare che incrocia nuove generazioni digitali abituate a comprare su internet e la sottocultura dello streetwear: l'acquisto nello store on line dei brand oppure la pesca e-commerce in uno dei tanti negozi digitali che si fanno enorme concorrenza in campo di 'fashion rep', che sta per copie ben fatte, fake in cui cascare consapevolmente. Il web è pieno di siti che propongono Supreme rep come pure altri marchi di moda, come Off White, Yeezy, Bape. Tutto piuttosto illegale, ma tanto è. Anche se i principali marchi e rivenditori di moda hanno fatto molti passi avanti contro la vendita di articoli falsi online, ciò non ha impedito ai consumatori di cercarli su Internet, e trovarli. Secondo uno studio di SEMrush, una società di servizi di ricerca per il marketing online, riportato in un articolo di Fashionista, l'interesse di ricerca globale per repliche e falsi legati alla moda solo negli Stati Uniti è in aumento negli ultimi 24 mesi, con un balzo da luglio a ottobre 2017 di oltre il 500 percento. SEMrush rileva che gli Stati Uniti sono attualmente il primo paese più interessato agli articoli contraffatti, seguiti da Regno Unito e Germania.
La ricerca mostra anche che Supreme è la richiesta più ricercata a livello globale quando si tratta di falsi o repliche, seguita da Michael Kors e Christian Louboutin. Non c'è da meravigliarsi troppo: lo streetwear vanta già una forte comunità culturale che non si fa troppi problemi in tema di contraffazioni. Highsnobiety ha realizzato documentari che raccontano i mercati della moda nera a Seul e Mosca, mentre Complex ha approfondito approfonditamente l'industria del contrabbando da trilioni di dollari. Anche in questo caso, alcuni articoli possono a volte sembrare più autentici di un autentico pezzo di marca.
Forse l'improvviso picco nella ricerca di finti prodotti Supreme è collegato, secondo l'analisi di Fashionista, ad un nuovo boom della marca di dowtnwon Manhattan nota per tutti gli anni '90 come marca delle gang ribelli hip hop: oggi da Nike a Lacoste si è lanciata sulle strada delle collaborazioni con brand mainstream, non ultimo quella a sorpresa con Louis Vuitton. La linea lanciata a gennaio 2017, è arrivata in alcuni selezionati punti pop-up alla fine di giugno, ed il successo è stato determinante nel bilancio in positivo del colosso LVMH.
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