Una lettera d'amore a New York e alla resilienza dei suoi abitanti a cui né la crisi dell'Aids, né gli attacchi dell'11 settembre, né adesso la pandemia hanno tolto la voglia di uscire. Con la colonna sonora di Prince - a interpretarla il premio Grammy Miguel - le parole d'ordine sono all'insegna della fiducia in se stessi: "Uomini e donne sono, oggi come mai, a proprio agio col loro corpo", spiega Michael Kors presentando la sua nuova collezione per l'autunno inverno 2022.
E dunque "nascondi e rivela" in un gioco di spacchi e asimmetrie, di microabiti che spuntano da sotto i cappotti ampi e avvolgenti come un bozzolo, tagliati dietro come un uovo e stretti con le mani che impugnano la clutch: un gesto dal sapore hollywoodiano. In una settimana della moda sottotono, con molti stilisti - primo fra tutti Tom Ford che ha cancellato a causa Covid - lo show di Kors, dal tono più intimo di quelli pre-pandemia, si è svolto in presenza con parterre iperstellato (Blake Lively, Brooke Shields, la candidata agli Oscar Ariana DeBose, più il sindaco Eric Adams), ma con totale accesso online sui profili social e sul sito dello stilista. Se per un paio di stagioni Kors aveva presentato capi dal sapore "lounge" per sentirsi eleganti anche durante i lockdown, stavolta tutto è pensato per una vita fuori dalle quattro mura domestiche.
Si comincia con gli impeccabili cappotti di cammello portati su vestitini di maglia e gli stivali-calza di camoscio tono su tono. Un po' di nero, un po' di grigio, ma poi a seguire esplodono i colori: fucsia elettrico in un abito di gabardine italiano, pantaloni e doppiopetto senza maniche; pennellate di arancio; giallo taxi in un mantello di shearling sopra il miniabito-canottiera scintillante di paillettes. Ci sono abiti per l'ufficio come il tailleur principe di galles con collo di eco-pelo, la giacca stretta in vita dalla cintura e sotto una gonna che più mini non si può, seguiti da abiti da sera di maglia per ballare tutta la notte. Tra gli accessori, le borse extralarge permettono di ficcarci dentro tutto quel che serve per il week-end. Disegnando questa collezione Kors è tornato ad altri momenti in cui timori apocalittici avevano investito New York: la crisi dell'Aids degli anni Novanta ("pensavamo che saremmo morti tutti), le stragi di al Qaida nel 2001: "Era la vigilia della mia sfilata - ha spiegato lo stilista - ma anche allora New York e il sistema della moda sono risorti". Alcune top delle passerelle di quegli anni sono tornate in scena con Kors per presentare la nuova linea.
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