Lo Ied torna sulla passerella di Altaroma con un manifesto dell'alta sartorialità decostruita concentrato in 12 capsule. Tagli vivi, cuciture a vista, spalline insellate, arricciature e ricami che riprendono punti a mano, prendono vita nelle capsule dei migliori diplomati dei corsi in Fashion Design e Design del Gioiello di Ied Roma, che sfilano con le loro creazioni negli spazi dell'Ex Caserma Guido Reni, mostrando il risultato di un percorso didattico durato tre anni, coordinato da Paola Pattacini. Un lavoro artigianale volto a ribaltare i canoni della disciplina sartoriale, un rovesciamento delle regole che vuole affermarsi come un manifesto dell'imperfezione.
Le capsule collection che Insubordinate porterà in passerella metteranno in evidenza la costruzione di ogni capo e saranno accompagnate da tre collezioni di gioielli e altrettante di accessori. Tra queste, Bodyparts di Gianluca Zumbolo, collezione che indaga il corpo e il suo modificarsi con il tempo, esaltando una definizione di bellezza in continuo mutamento che mette in discussione stereotipi e convenzioni. O, ancora, Aketh di Maria Eleonora Pignata, un tributo a Sekhmet - dea egizia delle pandemie e delle guarigioni, che punisce e rigenera. Una collezione nata in collaborazione con Musei Vaticani che punta a valorizzare la distruzione come simbolo di creazione e di rinascita e vuole dimostrare come dalle imperfezioni nascano potenti forme estetiche.
Nel corso dell'evento, l'Istituto Europeo di Design presenta inoltre le collezioni New Universe e 15-4020, dedicate ai capolavori di Giacomo Balla realizzate in partnership con Fondazione Biagiotti Cigna, e il progetto A Future Together, in collaborazione con Maglificio Gran Sasso, nato per immaginare il futuro dello storico marchio d'abbigliamento made in Italy e che vuole rappresentare un punto di connessione tra la sperimentazione creativa dei giovani fashion designer e la qualità delle antiche tecniche manifatturiere del brand.
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