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Gucci e la moda che non spaventa

Gucci e la moda che non spaventa

Giacca di popeline e camicia stampa surf, l'uomo per De Sarno

MILANO, 17 giugno 2024, 19:22

di Gioia Giudici

ANSACheck
Gucci e la moda che non spaventa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gucci e la moda che non spaventa - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Non mi piace la moda che spaventa, la mia è una moda che accoglie" dice Sabato De Sarno, che festeggia il suo primo anno come direttore creativo di Gucci con una sfilata alla Triennale di Milano di cui protagoniste - sottolinea lui - sono le persone.
  "Sono un designer che guarda la vita reale, mi piacciono i vestiti che restano e diventano un tutt'uno con le persone, non quelli da red carpet", premette De Sarno, spiegando di aver scelto la Triennale proprio come simbolo dell'incontro tra persone, "che ho messo al centro del mio lavoro fin dal primo giorno in Gucci". "Faccio questo lavoro da 20 anni, sono interessato a tessuti, colori, volumi, curo le cose, mi piace - spiega - quando le persone vedono che nei miei capi c'è sostanza, perché sono molto profondo e mi sento libero quando i pensieri corrispondono alle parole. Voglio essere conosciuto, come i miei vestiti, oltre i 18 minuti della sfilata".
    La sua, infatti, rispetto a quella del predecessore Alessandro Michele - che proprio oggi ha postato su Ig un paio di anticipazioni della sua visione di Valentino, dove è arrivato come direttore creativo al posto di Pierpaolo Piccioli, di cui De Sarno era il braccio destro - "è una moda fatta non di statement ma di dettagli", anche quando parla molto chiaramente, come la collezione uomo per la prossima estate.

 L'ispirazione nasce da 'Giorni selvaggi. Una vita sulle onde' di William Finnegan, il memoir che il reporter di guerra del New Yorker ha composto ripercorrendo le tappe di una vita votata a una personalissima sfida al Dio oceano. Niente tavole in passerella, né citazioni esplicite: "dal surf ho preso la libertà e l'intenzione, il libro - racconta De Sarno - ti fa venire voglia di trovare qualcosa con cui essere libero". Per lui la sfida è una nuova interpretazione del formale, come nelle giacche di popeline ultrasartoriali ma lavorate come una camicia da abbinare ai pantaloni dritti o ai calzoncini e ai nuovi stivaletti con il morsetto la cui forma ricorda un delfino. Il cetaceo ritorna tra le stampe di stagione insieme a immagini di surf, fiori di ibisco e foglie di banano, ma anche come tiralampo sul cappotto di pelle doppiopetto verde lime doppiato in neoprene.
    Mono o doppiopetto le giacche, ricamate o in pelle stampata le camicie couture da abbinare a pantaloncini in nylon, pelle e faille di seta, da portare con le scarpette da surf e le nuove borse 'puffy' di pelle plastificata. Per la sera, giubbini di frange che si muovono come onde e maglie di paillettes rosa. Per tutto, un solo diktat: "voglio vedere te in Gucci, non - conclude De Sarno - Gucci su di te". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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