"Favorire la consapevolezza della morte con l'intento di aiutare le persone a dare il meglio di sé nelle loro vite". E' questo l'obiettivo del 'Death café', luogo di discussione sulla morte nato nei primi anni di questo secolo a partire da un'idea del sociologo Bernard Crettaz. Il 29 ottobre un 'Death café' sarà realizzato a Bologna su iniziativa della Iats (International association of thanatology and suicidology), in collaborazione con l'Associazione Rivivere nella sede di quest'ultima in via Ercolani. Questa esperienza, che è stata inaugurata in Svizzera con lo scopo di contrastare la rimozione contemporanea della morte e del lutto, si è diffusa nel mondo a partire dal 2010 grazie ad un format strutturato da Jon Underwood e Sue Barsky Reid. In Italia ne sono state realizzate alcune edizioni a Roma, Parma e Verona. "Il Death Café del 29 ottobre è concepito - è scritto nella nota di presentazione dell'appuntamento bolognese - come una specie di 'Circolo dei mortali' che si riuniscono per provare se non sia proprio parlando della morte insieme agli altri che si riesce a vivere meglio e a sopportare di dover morire"
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