/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Istat, il lavoro delle donne è per lo più precario e part time

Istat, il lavoro delle donne è per lo più precario e part time

Gap di genere è doppio rispetto alla media europea

26 febbraio 2020, 18:26

Redazione ANSA

ANSACheck

Un corteo di donne a Napoli (Foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un corteo di donne a Napoli (Foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un corteo di donne a Napoli (Foto archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Precarietà, minore accesso alle figure apicali, crescita del part time involontario e della 'sovraistruzione'. Sono queste, secondo l'Istat, le caratteristiche del lavoro femminile. Le donne che lavorano a tempo determinato sono, nella media dei primi tre trimestri del 2019, il 17,3% e quelle a part time sono ormai un terzo, il 32,8% contro l'8,7% degli uomini.

Il part time "non è cresciuto come strumento di conciliazione dei tempi di vita, ma nella sua componente involontaria" che ha superato il 60% del totale contro il 34,9 dello stesso periodo del 2007.

Nel 2017 i redditi complessivi guadagnati dalle donne sono in media del 25% inferiori a quelli degli uomini (15.373 euro rispetto a 20.453 euro). Lo ha sottolineato Linda Laura Sabbadini, direttore della Direzione centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell'area delle statistiche sociali e demografiche dell'Istat, in audizione alla Commissione Lavoro della Camera. La differenza è diminuita dal 2008, quando era del 28%. Il divario di genere è più basso per i redditi dei dipendenti: il 24% contro il 30% nel caso di occupazione autonoma. Dal 1977 al 2018 il tasso di occupazione in Italia è cresciuto di solo 4,8 punti percentuali, con dinamiche contrapposte dei due sessi: per gli uomini il tasso è sceso di 7 punti (dal 74,6 al 67,6%), mentre per le donne è aumentato di 16 punti (dal 33,5 al 49,5%). Nell'arco di 40 anni il divario di genere è così diminuito da 41 punti a 18 rimanendo però tra i più alti di Europa, quasi doppio rispetto alla media europea di 10 punti. E' quanto sottolineato dall'Istat in audizione alla Commissione Lavoro della Camera.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza