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L'educazione sessuale dei ragazzi, 5 consigli per genitori in crisi

L'educazione sessuale dei ragazzi, 5 consigli per genitori in crisi

La 'formazione' dal porno web? Difficile evitarla ma aumenta insicurezze

21 ottobre 2018, 19:39

di Agnese Ferrara

ANSACheck

dialogo madre e figlia foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

dialogo madre e figlia foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
dialogo madre e figlia foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Di domande da fare ne avrebbero, eccome, i ragazzini dai 12-13 anni in su. Non sanno quasi niente sugli aspetti fondamentali della loro sessualità e dimostrano invece una buona preparazione sui dettagli ‘tecnici’ del sesso (spesso errati) che, con tutta probabilità, imparano dai siti pornografici così come i loro genitori si istruivano sulle riviste pornografiche. Le convinzioni errate o lontano dalla realtà ci sono oggi con internet come c'erano ieri e il dialogo sul tema tra genitori e figli quasi sempre è ancora un tabù: con il risultato che si invoca ma non se ne parla quell'educazione sessuale e sentimentale che invece servirebbe ed eviterebbe pregiudizi e insicurezze. 

Il maestro in questo campo è oggi internet e ai ragazzini i ‘trucchi’ della pornografia sembrano la realtà. Sonda e fotografa la situazione la Onlus SexPass, associazione no profit nata spontaneamente due anni fa dall’iniziativa di una ginecologa, Stefania Piloni, che in via volontaria conduceva dei corsi sulla sessualità in alcune scuole di Milano. Ora l’associazione si è allargata e organizza corsi di ‘educazione sessuale e sentimentale’ per genitori, ragazzi dai 13 ai 16 anni, e scuole (www.sexpassedu.it) ed è nuovo il progetto siglato con l’Istituto Ganassini per la realizzazione di un manuale per ragazzi fatto di quiz e giochi con cui i ragazzi arrivano a risposte pratiche e utili sulla loro vita sessuale, dal corpo che cambia al rispetto per l’altro, dalla contraccezione alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. La guida verrà distribuita gratuitamente agli studenti delle medie inferiori che partecipano agli incontri che l’associazione SexPass tiene in diversi istituti.

Spiegano gli esperti SexPass: “L’idea di molti genitori è che i figli adolescenti siano troppo piccoli per parlare della loro sessualità e, nelle scuole medie primarie, il tema è trattato in modo facoltativo, più spesso per niente”. Molti genitori chiedono aiuto, altri preferiscono evitare l’argomento: “Ha una età che lo rende più ritroso oppure, al contrario, esuberante e mi ascolta molto meno, non saprei come affrontare l’argomento”, “Meglio che ci parli il padre (col figlio maschio) o la madre (con la femmina)”, “Non sarà ancora piccolo?”.

Dubbi comuni che fanno procrastinare l’attesa esponendo i ragazzi alla scoperta della sessualità per vie traverse e che distorcono l’erotismo tagliando corto sul fronte affettivo, della conoscenza e tanto meno di responsabilità e attenzione per se stessi e per l’altro. Senza contare che l’ignoranza accentua la probabilità di avere i primi rapporti non protetti, con tutti i rischi che ne conseguono. “I ragazzi sono vittime dell’ansia da prestazione anche se non hanno ancora mai avuto rapporti. Spesso hanno idee rese confuse da internet che mostra uomini che nella realtà non sono sempre così prestanti. I ragazzi chiedono perfino se sia necessario depilarsi prima di fare l’amore, perché così si mostra in internet e le ragazze se sia doloroso, - spiega Simonetta Basso, fra le fondatrici di SexPass. “E poi stereotipi a gogò sulle ragazze facili e i ragazzi ‘fighi’, la masturbazione che va bene per lui ma non per lei, dubbi sulle pulsioni, molta paura dell’omosessualità e la discriminazione per entrambi i sessi che poi è fra le basi dei fenomeni di bullismo”.

Come parlare di sessualità, di affettività , di contraccezione attirando l’attenzione dei ragazzi e farne degli adulti consapevoli? Si può provare a scardinare le timidezze con questi 5 accorgimenti per i genitori e le scuole forniti dagli esperti di SexPass :

Internet e la realtà

Non si può evitare che la curiosità di ragazzi e ragazze li induca a cercare informazioni altrove. Negare loro la connessione internet è quasi impossibile e troverebbero degli escamotage. Meglio perciò parlarne assieme perché si possono disattivare le informazioni che hanno già ricevuto, sbagliate, dimostrando la differenza fra finzione e realtà con parole chiare, facendosi coraggio.

Aprire uno spiraglio, parlare di sé

Parlare delle proprie esperienze, non edulcorate ed incluse quelle negative, è fra i migliori modi per fare aprire uno spiraglio comunicativo. Anche vedere un film sentimentale (con scene di sesso e sentimenti tipo il classico Laguna Blu) insieme può esser l’occasione per parlarne, partendo dalla propria giovinezza.

Papà parli con il maschio, mamma con la figlia?

No, non esiste alcuna regola legata al genere. Entrambi i genitori possono parlare quando capita il momento più opportuno. Evitare però lezioncine pseudo-scientifiche, come ramanzine fatte da entrambi i genitori insieme. L’importante è approcciare con serenità e sapere ascoltare i pensieri dei ragazzi senza giudicare.

Pediatra, ginecologo, andrologo?

I genitori possono iniziare il discorso sul piano soprattutto sentimentale oltre che sessuale e non avere timore di rivolgersi ad un esperto (pediatra, ginecologo e andrologo) per spiegare al ragazzo come e perché cambiano il corpo e le pulsioni. I genitori ascoltano e accolgono, gli specialisti entrano nel dettaglio.

Come parlare a scuola

Lezione tipica sull’apparato sessuale umano. “Avete domande?” chiede il professore. Nessun ragazzo prenderà la parola. Devono cambiare i codici comunicativi. L’associazione SexPass mescola linguaggi visivi come video clip, filmati, animazioni grafiche e test con una divulgazione divertente, che include anche l’analisi dei luoghi comuni e dei tabù con leggerezza e coinvolgimento. Senza dimenticare l’uso dei canali social dove continuare a dialogare con i ragazzi. Si può instaurare anche un percorso creativo a scuola con la collaborazione di scuole di teatro, di cinema, di animazione e di design perché il progetto possa entrare anche nella sperimentazione formativa dei ragazzi, con uno scambio di esperienze e di stimoli utili al risultato finale.

 

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