Addio a Carl Hahn, il manager di Volkswagen che ha contribuito come nessun altro all'internazionalizzazione del gruppo tedesco, facendo negli anni '60 del Maggiolino una vera e propria icona pop grazie all'ambiziosa campagna commerciale portata avanti negli Stati Uniti. Numero uno del gruppo per un decennio a cavallo tra gli anni '80 e '90, Hahn ha anche portato il marchio Volkswagen in Cina, oggi primo mercato della casa automobilistica. Nato a Chemnitz, nella Germania orientale, nel 1926, Carl Horst Hahn Jr è morto ieri a Wolsburg a 96 anni. Entrato in VW nel 1954 quando aveva 28 anni, ne è diventato capo nel 1982. Durante il suo mandato decennale, VW ha costruito fabbriche in Cina, ha acquisito Seat in Spagna e Skoda nella Repubblica Ceca e si è espansa nell'ex Germania orientale comunista. "Fino ad allora eravamo troppo concentrati sulla Germania, eravamo un'azienda nazionale. Ad eccezione degli americani, non c'erano marchi globali", aveva ricordato in un'intervista del 2020. Hahn ha anche avviato la transizione di Audi al segmento delle auto di lusso. La campagna pubblicitaria "Think Small" per il Maggiolino, che Hahn ha sviluppato con l'agenzia DDB, è stata memorabile ed è diventata un classico. Carl Hahn ha studiato economia in Germania, Svizzera e Gran Bretagna prima di iniziare la sua carriera in Fiat. Nel 1959 fondò e guidò la Volkswagen Nord America per poi tornare a Wolfsburg nel 1964 come membro del consiglio con la responsabilità delle vendite. Durante la sua permanenza nel consiglio di amministrazione della Volkswagen, è stato un forte sostenitore della strategia multimarca. È stato la forza trainante dietro la fondazione del marchio Audi e alla fine ha gettato le basi per la filosofia alla base dell'attuale gruppo di marchi sotto Volkswagen AG. Nel 1972, la carriera di Hahn lo portò in Continental per alcuni anni come CEO, prima di tornare a Wolfsburg nel 1982 come Presidente della Volkswagen AG fino al 1992 quando è stato sostituito alla guida del gruppo da Ferdinand Piech.
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