Risparmiereste mai sulla vostra sicurezza? La risposta pare piuttosto scontata, pertanto quando si acquista un casco per la moto o lo scooter, è bene accertarsi non solo che sia in regola con le disposizioni di legge, quindi risulti omologato, ma che sia anche adeguato all’impiego che se ne farà. Esistono caschi e caschi, tutti pensati con la funzione essenziale di proteggere la testa in caso di incidente, ma non per questo indifferenti nella loro selezione. Muoversi su uno scooter porta a vivere situazioni diverse da quelle di chi è in sella a una prestazionale moto, così la scelta del casco andrà in una direzione piuttosto che in un’altra.
Tipologie
Iniziamo col definire le diverse tipologie esistenti sul mercato. Anzitutto va sottolineato come i caschi a “scodella”, siano fuorilegge, vietati dal codice della strada, pertanto il loro utilizzo equivale a non averlo indossato, quindi risultare passibili di una multa che varia da un minimo di 74 euro fino a un massimo di 299 euro, oltre al fermo del mezzo per 60 giorni e la decurtazione di 5 punti dalla patente. Fatta questa premessa, differenziamo i caschi in due macro-categorie, quelli aperti e quelli integrali. I primi sono tendenzialmente di due tipi, i cosiddetti jet e i demi-jet, entrambi caratterizzati dall’assenza della mentoniera sul frontale, un vantaggio se si pensa al maggiore afflusso di aria e gli ingombri ridotti, tuttavia, la protezione offerta non è equiparabile a quella dei caschi integrali, chiusi nella parte anteriore dalla mentoniera.
Il casco demi-jet all’apparenza è molto simile a quello jet, in realtà assicura una maggiore protezione laterale, risultando più avvolgente; entrambe le tipologie, invece, possono disporre della visiera, il più delle volte però prerogativa dei caschi demi-jet. A metà strada tra i caschi aperti e integrali, si collocano quelli modulari, ovvero, con la mentoniera ruotabile, così da consentire una trasformazione da casco integrale a demi-jet, e adattarsi alle condizioni di utilizzo. Il centauro potrebbe privilegiare la versione aperta nella marcia in città, per poi richiudere la mentoniera una volta in autostrada o su strade statali, dove la velocità maggiore e l’afflusso di aria può diventare un problema.
Il casco che assicura in assoluto la maggiore protezione è senza dubbio quello integrale, pur risultando più pesante e costringendo a qualche sacrificio nelle giornate più calde in estate. Come anticipato, però, ciascun motociclista ha delle esigenze; quelle di chi percorre tanti chilometri o si trova su una moto dalle prestazioni elevate, non possono prescindere dall’adozione di un casco integrale, in grado anche di assicurare un confort maggiore alle alte velocità, proteggere dall’acqua, dai detriti, dagli insetti: tutti dettagli rilevanti e dai quali un casco aperto non offre riparo. A questo punto ci si potrebbe chiedere quale sia la differenza tra un casco modulare e un integrale, perché non optare direttamente per un casco che permetta di variare la configurazione; a parità di qualità, quindi nella medesima fascia di prezzo, un casco modulare risulterà più pesante di un integrale a causa della meccanismo di rotazione della mentoniera e di trasformazione in demi-jet. C’è di più, infatti, i caschi modulari possono essere omologati con una sigla, la /NP, che non configura l’elmetto come mentoniera protettiva. Vedremo successivamente le varie tipologie di omologazione e il loro significato. Decisamente specialistico, poi, è il casco da fuoristrada, con una mentoniera pronunciata e avanzata, oltre a non prevedere la visiera, rimpiazzata dalla maschera.
Come scegliere il casco
Come si sceglie un casco, oltre a decidere in base all’impiego che si fa della moto o dello scooter e delle relative esigenze? Per prima cosa si deve scegliere della misura corretta. Si parte misurando la circonferenza del cranio, da questo valore andrà a selezionarsi la taglia giusta. Il casco non deve, una volta indossato, costringere eccessivamente la testa o esercitare una pressione ai lati del volto; deve risultare comodo, ma non significa che debba consentire dei movimenti o lasciare spazi liberi una volta indossato. Se la testa è libera di muoversi all’interno del casco, mentre lo si tiene fermo con le mani, evidentemente la taglia è errata. Qualitativamente, è bene accertarsi che abbia sufficienti griglie di aerazione, ovviamente per quanto riguarda i caschi integrali, e che l’imbottitura risulti di buona fattura. E’ importante anche controllare i sistemi di aggancio sotto il mento: più fine e preciso è il sistema di regolazione, migliore sarà il confort e la sicurezza una volta indossato.
Caschi omologati
Veniamo adesso a quelle che sono le sigle di omologazione presenti sui caschi. Ogni elmetto dev’essere omologato dal ministero dei Trasporti o secondo la specifica europea ECE/ONU 22-05; questa è composta da un numero distintivo della nazione di omologazione ( ad esempio, E3 per quanto riguarda l’Italia) e dal numero di omologazione - a sua volta composto da due cifre iniziali che indicano la versione della direttiva e le seguenti relative all’omologazione specifico del casco -. Inoltre, è presente una sigla che riporta il grado di protezione della mentoniera:
/J per i caschi aperti di tipo jet, quindi privi di mentoniera
/NP nel caso di mentoniera non protettiva, può essere il caso di alcuni caschi modulari
/P con mentoniera protettiva, è il caso dei caschi integrali
/P-J con mentoniera protettiva sia chiusa che aperta, con riferimento ai caschi modulari
l’omologazione non fa altro che certificare la validità protettiva del casco e il superamento di determinati test. Di seguito, i codici legati a ciascun paese, così da sapere in quale nazione stato omologato un casco.
E1: Germania; E2: Francia; E3: Italia; E4: Paesi Bassi; E5: Svezia; E6: Belgio; E7: Ungheria; E8: Repubblica Ceca; E9: Spagna; E10: Serbia; E11: Regno Unito; E12: Austria; E13: Lussemburgo; E14: Svizzera; E15: Novergia; E17: Finlandia; E18: Danimarca; E19: Romania; E20: Polonia; E21: Portogallo; E22: Russia; E24: Irlanda; E25: Croazia; E26: Slovenia; E27: Slovacchia; E28: Bielorussia; E29: Estonia; E31: Bosnia: E32: Lettonia; E34: Bulgaria; E37: Turchia; E40: Macedonia; E43: Giappone; E45: Australia; E46: Ucraina; E47: Sud Africa; E48: Nuova Zelanda.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA