"Trovo assurdo quel che sta succedendo, che vale poco per bici ma molto per le moto.
Trovo assurdo che il mondo delle moto patisca una politica internazionale poco coordinata".
Mariano Roman, presidente di
Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) è
tornato ad esprimere forte preoccupazione per la risposta
europea ai dazi americani. "Noi importiamo dagli Usa per 1,2
milioni, esportiamo per 238 milioni. Spero che si ragioni su
questi dati e non si faccia ricadere queste politiche
internazionali sul nostro settore".
Diversa invece la ricaduta sulle bici a pedali, ha invece
spiegato Pietro Nigrelli, direttore del settore ciclo di Ancma.
"Per noi i dazi sono 'anti-dumping' - ha detto - da 30 anni ci
difendiamo dalla concorrenza sleale del Far East. Gli Stati
Uniti non sembra che vogliamo mettere dazi su questo tipo di
importazione. Per noi delle biciclette in particolare, il tema
dei dazi non è un problema".
Roman (Ancma), 'bene dati ma il governo fa poco per le bici'
"I dati del 2024 ci hanno molto tranquillizzati, eravamo preoccupati che il collasso dell'anno precedente diventasse continuo". Lo ha detto Mariano Roman, presidente di Ancma, commentando i dati di vendita delle biciclette diffusi dalla associazione. Ma Roman ha spiegato di temere il "nanismo" del settore a livello di mercato. "Abbiamo numeri che sono un decimo della Germania, dove le e-bike sono il 50% delle vendite". "Servono riflessioni che dobbiamo fare tutti - ha aggiunto -. Il governo fa poco per questo settore, che invece risolve anche problemi importanti come quello ambientale e della salute. Ci sono 600 milioni destinati al comparto che non sono stati ancora spesi. Dobbiamo, come associazione, spingere pesantemente per una maggiore attenzione su sicurezza e infrastruttura. Vendiamo 274mila pezzi di e-bike, la potenzialità è un milione" ha aggiunto il presidente. Per Ancma oltre a piste ciclabili e parcheggi potrebbero essere utili anche interventi di fiscalità. "La vera differenza con Europa è la dimensione - ha aggiunto Massimo Panzeri, presidente di Conebi, la Confederazione europea dell'industria della bici - Il mercato tedesco vale 6,3 mld contro i nostri 2,1. Là una bicicletta su due viene venduta con uno schema di leasing che dà una serie di vantaggi fiscali che hanno portato al raddoppio del mercato, soprattutto sulle e-bike che sono diventate un mezzo di trasporto al lavoro. Anche ad Amsterdam, dove il 38% del trasporto interno viene fatto in bicicletta, ci sono stati interventi di infrastruttura e fiscalità. A noi manca questo, che i colleghi tedeschi, belgi, e olandesi invece hanno".
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