Per il settore dell'automotive, "non c'è soltanto l'elettrico ma anche altre forme per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale". A dirlo è il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, secondo il quale, bisogna "fare un ragionamento che vada oltre l'ambizione di fare una transizione green, ma che tenga anche conto di missioni strategiche". Ad esempio, "da dove arrivano le componenti che vengono usate nell'auto elettrica per non ritrovarci esattamente domani nella stessa situazione con la Cina come ci troviamo oggi con la Russia - spiega il ministro a margine di un evento sull'automotive in Regione Lombardia -.
Anche tenendo conto la realtà della nostra manifattura, del nostro sistema economico e dei tanti lavoratori impiegati in questo settore". A livello europeo, "noi abbiamo fatto una trattativa e abbiamo ottenuto dei piccoli risultati", dice Giorgetti, ritenendo positivo il fatto che "negli ultimi tempi questa sorta di dottrina non contestabile è stata messa in discussione: ci sono case automobilistiche che sono tornate sui loro passi e hanno capito che il giusto approccio è la neutralità tecnologica".
Giorgetti ha anche spiegato che le misure a sostegno delle imprese del settore dell'automotive entreranno a regime dal 2023. "Mentre le misure sulla domanda sono già state effettive quest'anno, quelle sull'offerta implicano in qualche modo un processo di ristrutturazione del settore delle imprese, quindi, entreranno in pieno dispiegamento a partire dall'anno prossimo". Giorgetti ha ricordato infine di aver approvato come Mise un decreto "concertato con altri ministeri e Presidenza del consiglio".
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