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Industria auto Gb chiede sussidi a governo per l'elettrico

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Pressioni su nuovo esecutivo laburista in tempi di dazi Ue-Cina

LONDRA, 04 ottobre 2024, 15:28

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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In tempi di guerra di dazi fra Ue e Cina, risalgono nel Regno Unito del dopo Brexit le pressioni delle case produttrici di automobili per ottenere sostegni pubblici extra dal governo britannico per lo sviluppo dei veicoli elettrici. A rilanciare l'appello nei confronti del nuovo esecutivo laburista di Keir Starmer, sullo sfondo dei suoi impegni sulla transizione verde, è stata oggi la Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt), organizzazione industriale di categoria. In una lettera aperta indirizzata alla cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, titolare delle Finanze e custode dei conti che si appresta a presentare il 30 ottobre in Parlamento una finanziaria d'autunno annunciata all'insegna del rigore, la Smmt ha denunciato come insufficienti gli sgravi promessi finora per quest'anno al settore pari a 2 miliardi di sterline. Nonché la mancanza di "incentivi fiscali per i consumatori" che acquistino veicoli non alimentati da motori benzina, diesel o a gas: veicoli che lo stesso Regno si è impegnato a mettere fuori mercato entro il 2035, nell'ambito degli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni nocive per il clima. Incentivi che per ora restano "a zero" nel Regno, rimarcano i firmatari della lettera: Bmw, Ford, Mercedes-Benz, Jaguar Land Rover, Kia, Nissan, Vauxhall-Stellantis e Volkswagen, tutti titolari di stabilimenti sull'isola. I produttori rivendicano di aver stanziato investimenti "per miliardi" in questo ambito, ammonendo tuttavia che - senza maggiori aiuti governativi - il mercato nazionale non può decollare nel Paese: come confermano le loro stime secondo cui alla fine di quest'anno si prevede la circolazione in Gran Bretagna di non più di un 18,5% di vetture elettriche, contro il target del 22% fissato dal precedente governo conservatore.
   

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