Uno studio dell'Università di Trento pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Economics of Transportation ridimensiona la tesi secondo cui il dispositivo 'Safety Tutor' avrebbe portato a un dimezzamento degli incidenti stradali mortali.
Introdotto nel 2005 come deterrente per l'alta velocità, in 12 anni ha contribuito a un calo degli incidenti gravi, ma meno di quanto annunciato, dice lo studio del Dipartimento di Economia e Management. "L'analisi econometrica dei dati riguardanti il numero di incidenti avvenuti tra il 2001 e il 2017 su tutti i 50 settori autostradali in concessione - dice uno dei ricercatori, Mattia Borsati - mostra come un aumento di un 1/10 del rapporto tra i km coperti con questo dispositivo e i km totali della tratta corrisponda a una riduzione degli incidenti con feriti del 3,9% circa". "A fronte di questo effetto positivo ma limitato, non abbiamo riscontrato evidenze empiriche sufficienti dell'effetto positivo del Safety Tutor sulla riduzione degli incidenti mortali".
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