E' merito di un ormone rilasciato dai muscoli in seguito
all'attività fisica, se lo sport migliora la produzione di
insulina e costituisce un'arma contro il diabete. La scoperta,
tutta italiana e pubblicata online sulla rivista Diabetes,
potrebbe portare a nuovi farmaci contro questa malattia che
riguarda almeno 3,3 milioni di italiani (Istat).
La ricerca, condotta presso l'Università degli Studi di Bari
Aldo Moro dal professor Francesco Giorgino insieme ad Annalisa
Natalicchio e Nicola Marrano, ha permesso di scoprire il ruolo
dell'irisina, ormone già noto per la sua capacità di trasformare
l'energia in calore, contrastando così l'obesità. L'equipe ha
dimostrato che i muscoli rilasciano irisina anche quando si è
esposti a un eccesso di grassi saturi nella dieta; ma,
soprattutto, ha scoperto che l'irisina aumenta la produzione di
insulina da parte delle cellule beta del pancreas. Questo
avviene perché mette i muscoli in grado di "sentire" il danno
derivato da un eccesso di grassi nella dieta e di comunicare
questa situazione alle cellule beta pancreatiche, che producono
l'insulina: così facendo, i muscoli segnalano loro che c'è
necessità di aumentare la 'performance'.
Chi soffre di diabete ha livelli di irisina nel sangue più
bassi rispetto al soggetto sano, e la scoperta potrebbe quindi
porre le basi per nuove terapie a base di questo ormone, in
grado di controllare i livelli di glicemia. "In modelli animali
la somministrazione di irisina ha indotto un aumento del numero
di cellule beta del pancreas e ne ha migliorato la capacità di
rilasciare insulina in risposta alla stimolazione con il
glucosio", spiega Giorgino, esperto della Società Italiana di
Diabetologia (SID). Nell'uomo invece è stata testata su cellule
beta del pancreas. "Abbiamo verificato che ne migliora la
funzione e la sopravvivenza, suggerendo che anche nell'uomo la
somministrazione di irisina potrebbe indurre i medesimi effetti
anti-diabete provati sugli animali".
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