Il vaccino bivalente contro Covid
stimola una risposta immunitaria più forte rispetto a quello
monovalente, che si dimostra sufficiente a proteggere anche
contro le sotto-varianti più recenti, in particolare BA.2.75
(cosiddetta Centaurus), BQ.1.1 (Cerberus) eXBB.1 (Gryphon). È
quanto emerge da uno studio Pfizer pubblicato sul New England
Journal of Medicine.
Lo studio ha confrontato gli effetti protettivi derivanti
dalla quarta dose di vaccino a mRNA monovalente con quelli del
vaccino bivalente che, oltre al ceppo originario di SarsCov2 è
indirizzato anche contro la sotto-variante Omicron BA.4/5.
Complessivamente lo studio ha rilevato un netto aumento degli
anticorpi neutralizzanti contro tutte le principali varianti.
Nel dettaglio, la ricerca ha rilevato con la quarta dose
monovalente un aumento degli anticorpi neutralizzanti di 3 volte
contro il virus SarsCov2 originario, di 2,9 volte contro BA.4/5,
di 2,3 volte contro BA.4.6, di 2,1 volte contro BA.2.75.2, di
1,8 volte contro BQ.1.1 e di 1,5 volte contro XBB.1. Con il
bivalente, gli aumenti sono stati di 5,8 volte contro il virus
originario, di 13 volte contro BA.4/5, di 11,1 volte contro
BA.4.6, di 6,7 volte contro BA.2.75.2, di 8,7 volte contro
BQ.1.1 e di 4,8 volte contro XBB.1.
"Questi dati suggeriscono che il vaccino bivalente è più
immunogenico del vaccino originale, con una maggiore ampiezza di
risposte contro i sotto-lignaggi circolanti di Omicron",
scrivono i ricercatori. "Questi risultati supportano l'uso
dell'attuale vaccino bivalente e sottolineano l'importanza del
monitoraggio dell'efficacia nel mondo reale".
Nei giorni scorsi, uno studio pubblicato in pre-print aveva
mostrato che la quarta dose con vaccino bivalente è anche in
grado di offrire protezione contro le sotto-varianti XBB.1.5
(Kraken), CH.1.1 (Orthrus) e CA.3.1.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA