Mal di schiena, torcicollo, problemi
di postura. Un italiano su 5, ovvero ben 10 milioni, si è
rivolto almeno una volta all'osteopata. Inoltre più di uno su 3
lo ha fatto su consiglio di un medico. Nel momento in cui in
Parlamento si discute il riconoscimento dell'osteopatia come
professione sanitaria, a mostrarne una sempre maggiore
diffusione tra gli italiani è la prima indagine condotta, in
materia, in Italia. Dall'indagine demoscopia, realizzata per
Registro degli Osteopati d'Italia(Roi) dall'Istituto di ricerca
Eumetra Monterosa su un campione rappresentativo della
popolazione italiana maggiorenne, emerge che un italiano su tre
conosce l'osteopatia e il 70% di chi va dall'osteopata lo fa per
curare dolori muscolo scheletrici; il 90% si dichiara molto o
abbastanza soddisfatto. Più di un terzo degli italiani che si
rivolgono a un osteopata lo fa su consiglio di un medico di base
o di uno specialista della salute, ma è il passaparola il canale
principale attraverso il quale si seleziona il professionista.
Alla domanda sui fattori che potrebbero favorire il diffondersi
di questa tecnica, uno su due indica il riconoscimento ufficiale
della professione, insieme alla copertura dei trattamenti da
parte del Servizio Sanitario Nazionale (43%), alle detrazioni
fiscali (21%) e alla copertura assicurativa delle cure (21%).
Condizioni che potrebbero realizzarsi con il riconoscimento
dell'osteopatia come professione sanitaria, previsto dall'art. 4
del Ddl Lorenzin sulla riforma degli Ordini e le sperimentazioni
cliniche. Licenziato dal Senato nel maggio del 2016, il testo è
all'esame della Commissione Affari sociali della Camera. "I dati
devono essere uno stimolo fortissimo per portare a termine il
percorso", sottolinea Sciomachen, perché "dimostrano che
l'osteopatia è già una professione apprezzata e radicata, che
deve essere riconosciuta".
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