Le malattie dell'apparato
digerente sono la seconda causa di ospedalizzazione in Italia e
rappresentano il 10% di tutti i ricoveri per patologie acute. I
gastroenterologi di Aigo (Associazione Italiana Gastroenterologi
ed endoscopisti Ospedalieri) raccomandano a specialisti, medici
e pazienti di non eseguire al di fuori della campagna di
screening del tumore del colon retto la ricerca del sangue
occulto nelle feci. Seguire poi le raccomandazioni del
gastroenterologo per i controlli successivi a una colonscopia di
prevenzione: non è necessario eseguirli più frequentemente
perché sono definiti da linee guida nazionali e internazionali
di riferimento e il medico specialista è la persona più
preparata per consigliare il controllo più adeguato. Non
eseguire gastroscopie di controllo in casi di malattia da
reflusso gastroesofageo che non siano particolarmente gravi o a
rischio di evoluzione neoplastica; non ripetere ecografie
inutilmente negli angiomi epatici di piccole dimensioni, che
sono lesioni benigne e senza rischi di evolversi in patologie
più gravi; non assumere gastroprotettori, più correttamente
chiamati farmaci inibitori della pompa protonica, quando si
effettua una terapia con farmaci a base di cortisone e neppure
per lungo periodo in presenza di disturbi digestivi modesti.
L'Aigo ha messo a punto cinque raccomandazioni su esami
diagnostici, trattamenti e procedure che, secondo le conoscenze
scientifiche oggi disponibili, non apportano benefici
significativi alla maggior parte dei pazienti ai quali sono
prescritti ma possono, al contrario, esporli a rischi.
Ecografia, colonscopia e gastroscopia, ricerca del sangue
occulto nelle feci, farmaci che riducono la secrezione acida
sono tratta di risorse importanti che hanno rivoluzionato la
lotta alle malattie dell'apparato digerente, ma sono anche
strumenti - rilevano gli specialisti - di cui oggi si rischia di
abusare.
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