Una mutazione genetica conferisce il 'superpotere' di non sviluppare il fegato grasso, una patologia sempre più diffusa che si sviluppa se si beve o mangia troppo. A scoprirlo, e descriverlo sul New England Journal of Medicine, sono stati i ricercatori dell'azienda Usa Regeneron, che ora sperano di ricavare un farmaco che imiti questo effetto.
Con il termine fegato grasso si indica un accumulo di grasso nel tessuto epatico, che in alcuni casi porta ad infiammazione e cirrosi. I ricercatori hanno analizzato il Dna, i valori di alcune sostanze nel sangue e le cartelle elettroniche di oltre 46mila volontari, cercando legami con la malattia del fegato.
Dallo studio è stato isolato un gene chiamato HSD17B13. Le persone che non hanno una copia funzionante del gene, scrivono gli autori, hanno un rischio inferiore del 73% di sviluppare il fegato grasso a causa dell'alcol, mentre quello di svilupparlo per altre cause cala del 50%. L'azienda, scrivono gli autori in un comunicato, ha già iniziato a studiare un farmaco a base di Rna per replicare l'effetto della privazione del gene. "Questo esperimento genetico della natura - sottolineano - ha indicato un nuovo obiettivo per lo sviluppo di nuove terapie che mimano l'azione di questa variante genetica, riducendo il rischio di malattia".
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