Una buona notizia arriva per chi soffre della sindrome del dry eye, comunemente chiamata dell'occhio secco. Si tratta di un neurosteroide, somministrato in maniera innovativa in modo da attivare la segnalazione neurale, senza necessità delle gocce oculari ma attraverso l'applicazione del prodotto in forma di gel sulla zona frontale del viso. Lo annunciano Sifi, leader italiano nello sviluppo di soluzioni terapeutiche per trattare le patologie oculari, e Glia Llc, società di sviluppo farmaceutico di Boston, che hanno concordato una nuova collaborazione per il mercato europeo. In uno studio di fase II realizzato negli Stati Uniti, la terapia ha dimostrato di ridurre o eliminare in misura significativa la secchezza e la sensazione di sabbia negli occhi. Con l'uso del nuovo farmaco è stata osservata la produzione di secrezione lacrimale entro alcuni minuti in più del 95% dei pazienti.
La sindrome da occhio secco è una delle cause più frequenti di visita negli studi degli oculisti e affligge oltre 30 milioni di persone negli Stati Uniti e almeno 344 milioni di persone in tutto il mondo. La sindrome sta aumentando anche tra i bambini e gli adolescenti e l'Oms l'ha recentemente definita una delle patologie più ignorate e sottovalutate dell'età moderna. È infatti una malattia multifattoriale che interessa il film lacrimale e la superficie oculare e provoca sintomi di disagio, disturbi visivi e instabilità del film lacrimale, con potenziali danni alla superficie oculare, accompagnati dall'infiammazione della superficie oculare. Inoltre, le attività legate all'uso di smartphone, tablet e qualsiasi tipo di dispositivo digitale, se eccessive e impiegate ad una distanza molto ravvicinata agli occhi, possono alterare significativamente la produzione del film lacrimale.
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