"Una volta approvata la legge" per il
diritto all'oblio oncologico "si provvederà, in accordo con le
Regioni e le associazioni dei malati, a individuare modalità per
il rispetto del diritto all'oblio coinvolgendo le strutture
sanitarie". Così alla Stampa il ministro della Salute Orazio
Schillaci.
"In sostanza, rispetto a un cittadino guarito da cancro da 10
anni o 5, a seconda delle specifiche normative - spiega - la
struttura sanitaria dovrebbe rendere anonimo il dato, che dovrà
avere soltanto valore statistico, e quindi non rendere
disponibile l'informazione che quella persona è guarita dal
cancro".
Si tratta, sottolinea, di "una iniziativa più che giusta. I
disegni di legge all'esame della commissione Affari sociali
della Camera vanno nella direzione giusta e sono certo che
quanto prima anche l'Italia, al pari di altri Stati europei,
garantirà il diritto all'oblio oncologico colmando il ritardo di
anni".
"Dobbiamo assicurare al milione di persone guarite dal cancro
in Italia - aggiunge il ministro - le stesse prospettive di vita
della popolazione generale. Oggi ancora ci sono difficoltà per
un normale rientro al lavoro, per avere un prestito o un mutuo,
per stipulare un contratto assicurativo" e "il diritto all'oblio
è la soluzione per rimuovere gli ostacoli che di fatto generano
disuguaglianze".
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