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Crescono i casi di morbillo e le fake, appello dei pediatri per il vaccino

Crescono i casi di morbillo e le fake, appello dei pediatri per il vaccino

Vademecum contro false notizie, "vitamina A non è alternativa"

ROMA, 18 marzo 2025, 19:49

Redazione ANSA

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Una bimba con il morbillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una bimba con il morbillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'unico strumento sicuro ed efficace per prevenire il morbillo e le sue complicazioni è la vaccinazione.

"Teorie come quella che una corretta alimentazione o l'assunzione di vitamina A possano sostituire il vaccino - purtroppo sostenute negli ultimi mesi anche da figure pubbliche di rilievo - sono scientificamente infondate". A dirlo è la Societa' italiana di pediatria che ha elaborato un vademecum anti-fake. Fra queste compare proprio quella sull'uso della vitamina A al posto del vaccino.

"La vitamina A non previene il morbillo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la sua somministrazione solo nei bambini e negli adulti già colpiti dalla malattia, per ridurre il rischio di complicazioni come danni agli occhi e cecità - si legge nel documento dei medici - Tuttavia, l'assunzione di dosi elevate e prolungate può essere pericolosa e può causare nausea, vomito, danni al fegato e aumento della pressione intracranica".

Secondo l'ultimo aggiornamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra febbraio 2024 e gennaio 2025 sono stati registrati 32.265 casi di morbillo nei Paesi dell'Ue. L'Italia è tra le nazioni più colpite, con 1.097 contagi, seconda solo alla Romania (27.568).

 L'86% dei casi riguarda persone non vaccinate, confermando che la scarsa copertura vaccinale è la causa principale della ripresa del virus. E ancora, i dati diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità registrano (dal primo gennaio 2025 al 28 febbraio 2025) 127 casi di morbillo in Italia, oltre il 90% ha riguardato soggetti non vaccinati, il 7% vaccinati con una sola dose. "La vaccinazione è l'unico mezzo per fermare la diffusione del morbillo", ribadisce il Presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Rino Agostiniani.
   

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