"Gli 'eroi' della pandemia, quegli
stessi medici, infermieri e operatori di pronto soccorso che
salvavano vite durante l'emergenza Covid, sono tornati a essere
bersaglio di attacchi e violenze. Esprimiamo piena solidarietà e
vicinanza all'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa
Sofia-Cervello di Palermo per l'aggressione di cui sono stati
vittime ieri notte un medico del pronto soccorso e una guardia
giurata. Sono gli ennesimi, intollerabili, atti di violenza nei
confronti degli operatori del Servizio sanitario, che si
uniscono a una situazione già precaria, dovuta alla grave
carenza di personale". Così il Presidente di Fiaso Giovanni
Migliore, in merito alle violenze perpetrate ieri al Pronto
soccorso dell'Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa
Sofia-Cervello di Palermo.
"Lavorare nei pronto soccorso - ha aggiunto - è oggi sempre più
difficile: non solo perché mancano all'appello 4mila medici, ma
anche e soprattutto per l'inadeguatezza dell'assistenza sul
territorio. Nella maggior parte dei pronto soccorso italiani,
infatti, quasi il 60% degli interventi richiesti riguarda codici
verdi e bianchi ovvero casi di lieve entità che potrebbero
essere curati fuori dall'ospedale attraverso la medicina di base
e che, invece, contribuiscono all'iperafflusso nelle strutture
di emergenza-urgenza. I pronto soccorso rappresentano un faro
nella notte sempre acceso: i cittadini si rivolgono pensando di
avere subito una risposta che non riescono a trovare altrove.
Occorre intervenire subito potenziando l'assistenza territoriale
e reclutando personale a tempo indeterminato, anche ricorrendo a
medici non specialisti per fronteggiare l'emergenza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA