Tracciata la firma genetica della carie precoce, quella che compare prima dei sei anni: con uno studio basato sull'analisi genomica della saliva, dentisti pediatri Usa hanno visto i batteri più frequentemente presenti nei bimbi i cui dentini tendono ad ammalarsi presto.
Lo studio viene presentato in occasione del 47/imo Meeting Annuale della American Association for Dental Research (AADR), che si tiene a Fort Lauderdale (Florida), in congiunzione con il 42/imo Meeting Annuale della Canadian Association for Dental Research (CADR).
La ricerca è stata condotta da Kimon Divaris della University of North Carolina-Chapel Hill che ha spiegato all'ANSA: "secondo la definizione della American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) le carie precoci del bambino si riferiscono a segni di carie nei denti dei bimbi under-6".
I bambini 'ereditano' la popolazione batterica della propria bocca in parte dai genitori, spiega Divaris, (infatti vi è evidenza di ceppi batterici che ricorrono nei membri di una stessa famiglia); ma vi è anche una forte influenza ambientale, sia della dieta sia dei contatti con altri individui e coetanei al di fuori del nucleo familiare. Tutto ciò fa sì che alcuni bimbi siano più o meno predisposti alla carie.
Gli esperti hanno raccolto e analizzato il genoma dei batteri presenti nel biofilm sopragengivale di un campione di 118 bimbi di 3-5 anni con o senza carie precoce.
Attraverso l'analisi del Dna del microbioma presente nella bocca dei bambini gli esperti hanno identificato un totale di 85 generi di batteri e 201 specie diverse. Si sono notate ampie differenze nella composizione batterica delle bocche dei piccoli senza carie, di quelli con carie curate e di quelli con carie non trattate. Rispettivamente nei primi erano più abbondanti i batteri Streptococcus intermedius e Capnocytophaga; nei secondi Actinomyces odontolyticus e Streptococcus australis; in quelli con la carie non trattata Streptococcus mutans. "I nostri risultati confermano noti sospetti nella carie precoce, come lo Streptococcus mutans" - afferma Divaris.
"Con questo studio - continua -abbiamo caratterizzato la composizione del microbioma gengivale di bimbi in età prescolare nelle diverse categorie cliniche (senza carie, con carie curate e non). Questa conoscenza potrebbe consentire di sviluppare approcci di medicina personalizzata per diagnosi, prevenzione e cura della bocca. Il nostro scopo ultimo è quello di caratterizzare la salute e la malattia orale a livello molecolare - conclude - sì da poter prevedere il rischio di malattia prima ancora che la carie si sviluppi".
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