I collutori a base di clorexidina (un antibatterico) potrebbero modificare il microbiota della bocca (la popolazione di batteri presente nel cavo orale) a scapito di batteri buoni importanti per la salute di tutto il corpo: ciò risulta legato ad un aumento della pressione sanguigna durante il periodo d'uso del collutorio.
Lo dimostra uno studio condotto da Nathan Bryan, del Baylor College of Medicine a Houston, in Texas, pubblicato sulla rivista Frontiers in Cellular and Infection Microbiology.
Gli esperti hanno visto che uso di clorexidina per una settimana due volte al giorno impoverisce la bocca di quei batteri che trasformano i nitrati presenti nel cibo (ad esempio quelli buoni di frutta e verdura) in ossido nitrico (NO), che ha un'azione importante per la circolazione sanguigna.
Nella sperimentazione su 26 individui la cui pressione è stata controllata a ripetizione per 14 giorni durante e dopo l'uso del collutorio, è emerso che la clorexidina riduce quei batteri buoni nella bocca e che a ciò corrisponde un temporaneo aumento della pressione del sangue. Poiché molti casi di ipertensione non sono oggi ben gestiti, sostengono gli autori del lavoro, lo studio suggerisce che agendo sulle concentrazioni di NO si potrebbero sviluppare nuove strategie anti-ipertensive.
"La clorexidina è un farmaco con effetti sul microbioma e quindi sull'equilibrio della flora batterica orale - sottolinea intervistato dall'ANSA Cristiano Tomasi dell'Università di Göteborg in Svezia e socio della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia - e quindi andrebbe utilizzato solo quando lo prescrive un odontoiatra per situazioni specifiche, per tempi limitati e con concentrazioni precise". Lo studio, prosegue l'esperto, mostra una differenza statisticamente significativa per quel che riguarda la pressione del sangue tra coloro che usano il collutorio, "ma clinicamente queste differenze sono molto opinabili".
"Dal punto di vista scientifico è invece molto interessante la conferma del ruolo importante che il microbioma svolge per la nostra salute, elaborando i nutrienti e rendendoli assimilabili - conclude l'esperto - con effetti ad ampio spettro su tutto l'organismo".
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