Un gel ottenuto dalla placenta potrebbe in futuro entrare a far parte, come rinforzo, della terapia parodontale per curare al meglio la malattia delle gengive, problema del cavo orale ormai associato a decine di altre malattie in tutto l'organismo, dai tumori al diabete.
È la prospettiva che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Cureus edita da Nature e coordinato da Anuradha Singh della Periodontology presso l'Army College of Dental Sciences a Secunderabad in India.
La parodontite cronica localizzata è una condizione infiammatoria molto diffusa e persistente in cui si verifica la graduale degradazione della gengiva, delle fibre del legamento parodontale e la perdita dell'osso alveolare. Gli obiettivi della terapia parodontale non comprendono solo l'eliminazione dei fattori locali dalla tasca parodontale, ma anche l'eradicazione dell'ambiente microbico disequilibrato o "disbiotico" per ripristinare la salute parodontale.
Lo studio mirava a confrontare l'efficacia degli interventi standard per la cura della parodontite, la levigatura radicolare (SRP), con e senza l'applicazione di gel di estratto placentare nella gestione terapeutica della parodontite cronica localizzata. Nella cura della parodontite, ricordano gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), il primo passo prevede l'educazione comportamentale e controllo dei fattori di rischio oltre alla rimozione di placca sopragengivale nel corso delle sedute di igiene dentale.
Poi prevede l'utilizzo di strumentazione specifica per la zona sopra e sotto-gengivale (una procedura detta scaling e root planing). In questo modo si agisce in profondità nelle tasche a livello sottogengivale al fine di risolvere l'infiammazione, ridurre la profondità di "sondaggio" e guadagnare attacco del dente all'osso.
Nello studio si compara il trattamento di strumentazione convenzionale e il trattamento associato a un agente locale, appunto il gel di derivazione placentare. L'indagine ha coinvolto 40 siti in 20 pazienti con parodontite cronica localizzata. L'assegnazione dei siti è stata effettuata in modo casuale, risultando in due gruppi distinti: gruppo I (sito di prova) e gruppo II (sito di controllo). Il gruppo I è stato sottoposto a terapia classica, seguito dall'applicazione di gel di estratto placentare, mentre il gruppo II ha ricevuto solo la terapia convenzionale. Le valutazioni cliniche della profondità di sondaggio delle tasche, l'indice di placca, il livello di attacco relativo, e il sanguinamento al sondaggio sono tra le misure effettuate in ciascun sito all'inizio dello studio, a sei settimane e a tre mesi dalla terapia. Il gel di estratto placentare in accompagnamento alla cura standard ha mostrato un miglioramento significativo nei parametri clinici come la profondità di sondaggio delle tasche, il RAL, il livello di attacco relativo e il sanguinamento al sondaggio. Il gel di estratto placentare potrebbe quindi agire in modo significativo come agente locale nel trattamento delle tasche parodontali localizzate. Lo studio, sottolineano gli esperti SIdP, mostra un'interessante idea di azione biologica sulla parodontite, ma si tratta di una ricerca molto preliminare; ad oggi, concludono, le linee guida non danno evidenza di beneficio aggiuntivo per nessuno degli agenti locali utilizzati in aggiunta ai trattamenti odontoiatrici.
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