Assicurava di sconfiggere il cancro con una terapia a base di semplice bicarbonato. Tullio Simoncini, medico radiato dall'ordine professionale, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi per l'accusa di omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione. Lo ha deciso il giudice monocratico di Roma che per l'accusa di omicidio colposo ha condannato a due anni di reclusione anche Roberto Gandini, radiologo e collaboratore di Simoncini. I due erano accusati di avere sottoposto sei anni fa in una clinica di Tirana Luca Olivotto, di 27 anni di Catania e affetto da un tumore al cervello, ad una cura medica antitumorale a base di bicarbonato di sodio. Olivotto nel 2012 si recò in Albania, dove Simoncini lavorava, per sottoporsi alla cura, ma dopo due giorni di somministrazione endoarteriosa Olivotto morì dopo una gravissima alcalosi metabolica.
- DA BICARBONATO A CLISTERI DI CAFFÈ, MOLTE BUFALE SULLE CURE
L'idea che il bicarbonato possa curare i tumori, per cui un medico romano è stato condannato a cinque anni di carcere, nasce da una scoperta 'seria', il cosiddetto 'effetto Warburg', ma tutti i test scientifici su questa possibilità hanno escluso che la sostanza possa dare benefici. Lo ricorda l'Airc, l'associazione italiana per la Ricerca sul Cancro, sul proprio sito. Otto Heinrich Warburg, vincitore nel 1931 del premio Nobel per la medicina, scoprì che i tumori inducono un aumento della produzione di energia negli organi che colpiscono, che ha l'effetto di lasciare delle sostanze acide come scorie.
L'ambiente acido inoltre è favorevole alla proliferazione dei tumori. Da qui l'idea che una sostanza basica come il bicarbonato potesse curare il cancro. "I primi esperimenti col bicarbonato, condotti già negli anni Cinquanta, hanno smentito l'utilità di questa ipotesi terapeutica - spiega però l'Airc -, in primo luogo perché assumere bicarbonato per bocca non rende meno acido l'ambiente intorno al tumore e, in secondo luogo, perché i dosaggi necessari a modificare in modo sostanziale il pH dei tessuti sono talmente elevati da creare danni agli organi sani". Alcune sperimentazioni, aggiunge il sito, sono in corso per vedere se, in determinate condizioni, il bicarbonato può 'potenziare' l'effetto di alcuni farmaci per il tumore al seno.
Il bicarbonato non è l'unica sostanza 'strana' che viene spacciata per antitumorale da teorie pseudoscientifiche. Si va dalla graviola, una pianta che cresce nella foresta pluviale tropicale, all'aloe, alla 'terapia Gerson', che prevede una dieta vegana e clisteri di caffè, fino ad arrivare al vischio.
Non ha basi scientifiche neppure il cosiddetto 'metodo Hamer', il cui presupposto è che il tumore sia il frutto di un conflitto psichico e che rinnega totalmente l'uso dei farmaci.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA