Il paracetamolo è usato in gravidanza da una donna su due, ma attenzione ad assumerlo con leggerezza e in modo prolungato: deve essere assunto solo quando strettamente necessario e solo su indicazione medica, alla dose più bassa possibile. Sono le raccomandazioni che arrivano in una Consensus Statement pubblicata sulla rivista Nature Reviews Endocrinology.
Secondo David Kristensen dell'Università di Copenaghen è necessario fare ricerca sui possibili effetti avversi del paracetamolo sullo sviluppo fetale.
Gli esperti danesi hanno revisionato tutta la letteratura scientifica dal 1995 al 2020 su paracetamolo e gravidanza, valutando tutti gli studi su animali e di laboratorio e anche gli studi epidemiologici su donne e bambini. È emerso un possibile legame tra problemi di sviluppo neurologico, urogenitale e riproduttivo e uso di paracetamolo in gravidanza e questo rischio va valutato con ricerche ad hoc e studi epidemiologici su vasta scala.
Le agenzie regolatorie statunitense, Food and Drug Administration, ed europea, European Medicines Agency, dovrebbero revisionare tutti i dati disponibili sia di tipo epidemiologico sia sperimentale per stilare una valutazione del rischio basata sull'evidenza, per informare le pazienti e i medici che spesso sottovalutano l'uso del paracetamolo durante la gravidanza, conclude Kristensen.
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