Si proteggono da gravidanze non volute ma molto meno da infezioni trasmesse attraverso i rapporti sessuali: quasi tre ragazzi su dieci non temono e non si proteggono da malattie come Papilloma Virus, Clamidia, Epatiti B, Hiv e tantissime altre. E' quanto emerge dalla ricerca "Conoscenza e prevenzione del Papillomavirus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia", realizzata dal Censis.
Dalla ricerca, realizzata con il supporto di Sanofi Pasteur-MSD, e condotta su un campione rappresentativo di mille ragazzi tra 12 e 24 anni, emerge che il 92,9% di chi ha avuto rapporti sessuali completi dichiara di stare sempre attento per evitare gravidanze. Una quota molto inferiore, ovvero il 74,5%, si protegge con altrettanta costanza per evitare infezioni a trasmissione sessuale, mentre il 19,5% lo fa raramente e il 6% mai.
"Questo indica che quasi 3 su 10, o un terzo - spiega Ketty Vaccaro, responsabile dell'area Welfare e Salute del Censis - non teme infezioni sessuali, un dato non rassicurante che mostra eccessiva tranquillità nell'affrontare il tema". Dicono di conoscere le malattie sessualmente trasmesse, aggiunge, "ma la maggior parte le assimila all'Aids". Tra chi non si protegge, la metà ritiene che queste malattie si possano contrarre solo attraverso rapporti con prostitute. C'è inoltre, nota l'esperta, "confusione tra contraccezione e prevenzione": il 70,7% usa infatti il profilattico come strumento di prevenzione contro le infezioni sessuali, ma il 17,6% colloca erroneamente la pillola tra gli strumenti di prevenzione piuttosto che tra i mezzi di contraccezione.
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