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Nelle cellule una via di comunicazione inedita aiuta i tumori

Nelle cellule una via di comunicazione inedita aiuta i tumori

La sua scoperta apre a nuove strategie contro il cancro

04 luglio 2024, 08:16

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Rappresentazione grafica degli organelli in una cellula (fonte: Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica degli organelli in una cellula (fonte: Freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una via di comunicazione alternativa, che potrebbe avere un ruolo importante nello sviluppo e nella diffusione dei tumori, è stata scoperta all’interno delle cellule e il risultato apre a nuove strategie terapeutiche contro il cancro, basate sull’interferenza con questa rete di segnalazione interna. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve ad una ricerca italiana guidata da Istituto Europeo di Oncologia e Università di Milano, alla quale hanno partecipato anche Ospedale San Raffaele, Politecnico di Milano, Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare di Milano, Scuola di Medicina dell’Università di Torino e Università di Ferrara.

Sulla superficie delle cellule ci sono recettori che funzionano come antenne: intercettano i segnali provenienti dall’ambiente esterno e innescano una cascata di reazioni chimiche per generare una risposta adeguata. Fino a poco tempo fa si pensava che questa fosse l’unica via di comunicazione, ma i ricercatori coordinati da Pier Paolo Di Fiore e Sara Sigismund hanno invece dimostrato che ne esiste anche un’altra.

“La nostra ricerca ha rivelato che un particolare recettore, noto come Egfr, può comunicare in maniera diretta con alcuni organelli all’interno della cellula, come i mitocondri (le centrali energetiche delle cellule), da un lato inibendo la crescita cellulare e dall’altro promuovendo il movimento”, dice Sigismund. “Questa rete potrebbe essere alterata nei tumori”.

“La proliferazione cellulare e il movimento sono due funzioni chiave per lo sviluppo dei tumori nell’organismo: la prima è responsabile della crescita tumorale, mentre il movimento può dare origine alle metastasi”, aggiunge Di Fiore. “L'identificazione di questa via di comunicazione potrebbe quindi fornire le basi per la messa a punto di nuove terapie anticancro: si potrebbe, infatti, interferire con questa via bloccando le risposte cellulari indesiderate”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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