Siamo a un passo da un mondo nuovo. D'ora in poi il cerchio intorno alla nuova fisica e' destinato a stringersi perche' , dopo l'annuncio del Fermilab, comincia una fase di ricerca ancora piu' avvincente e difficile. "La misura di altissima precisione che abbiamo ottenuto con il nostro esperimento era attesa da molto tempo", dice all'ANSA Graziano Venanzoni, uno dei promotori e co-portavoce dell'esperimento Muon g-2 del Fermilab, ricercatore della sezione di Pisa dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Le misure prodotte dall'esperimento sono un punto di partenza: "il materiale che abbiamo ci offre gia' un possibile spiraglio verso una nuova fisica" e questo rende ancora piu' grande "l'attesa dei risultati che in futuro potranno arrivare delle analisi sui vari set di dati gia' acquisiti dall'esperimento e di quelli che verranno raccolti nel prossimo futuro", osserva Venanzoni.
Il lavoro che adesso attende i ricercatori consistera' nel raccogliere nuove misure per restringere progressivamente il campo delle ipotesi, scartando via via le teorie che non corrispondono a quanto si osserva: e' un lavoro di accerchiamento, quello che i fisici si preparano ad affrontare per portare alla luce fenomeni nuovi e particelle ancora ignote, che non sono previsti dall'attuale teoria di riferimento della fisica, il Modello Standard. "L'esperimento del Fermilab offre un suggestivo indizio che ci sia della fisica nuova; per capire di che fisica si tratta bisogna confrontare le teorie che spieghino non solo il nostro risultato ma anche i risultati degli altri esperimenti, come quelli dell'acceleratore Lhc del Cern. E' la base del metodo scientifico".
Mentre nuovi esperimenti continuano a farsi largo verso fenomeni mai visti, i fisici teorici propongono nuovi modelli e ne eliminano degli altri. "Si pensa, per esempio, che nuove particelle possano avere energie piu' alte rispetto a quelle finora scoperte e che, nel vuoto possano dare effetti", prosegue il fisico. "Un altro sviluppo interessante e recente - aggiunge - e' legato alle teorie sulla composizione dell'universo", composto appena per il 5% dalla materia a noi nota e per il restante 95% da qualcosa di ancora sostanzialmente ignoto che chiamiamo 'materia oscura' e 'energia oscura'.
Si cercano particelle misteriose, come i 'fotoni oscuri', che "potrebbe essere i portatori di forze sconosciute e quindi possibili mediatori fra la nostra fisica e una fisica che non conosciamo". In altre parole "si cerca un link fra quello che vediamo e i problemi aperti della fisica".
L'esperimento del Fermilab continuera' a cercare nuovi indizi anche perche' , osserva Venanzoni, "finora abbiamo analizzato solo il 6% dei dati attesi in totale e abbiamo la possibilita' di migliorare questa misura. Fra uno o due anni ci aspettiamo di avere una misura, migliore rispetto a questa di un fattore 2. Se questi dati futuri dovessero confermare la misura attuale, avremo un'alta probabilita' di annunciare una scoperta. Ci aspetta un futuro molto eccitante".
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