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Paleo-robot per capire come la vita arrivò sulla terraferma

Paleo-robot per capire come la vita arrivò sulla terraferma

Il passaggio è avvenuto 390 milioni di anni fa

04 novembre 2024, 14:26

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Modelli di paleo-robot (fonte:University of Cambridge) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Modelli di paleo-robot (fonte:University of Cambridge) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dei paleo-robot aiuteranno a ricostruire l’enorme salto compiuto dalla vita 390 milioni di anni fa, con il passaggio degli antenati dei moderni animali dall’acqua alla terraferma. Il progetto,  nato dalla collaborazione fra paleontologi, biologi ed esperti di robotica, è guidato dall’Università britannica di Cambridge ed è descritto sulla rivista Science Robotics. Le macchine, in costruzione, potranno aiutare a colmare le lacune su questo capitolo dell'evoluzione, ma anche ad aprire nuove collaborazioni tra ingegneri e ricercatori di altri campi, incoraggiando ad esplorare il potenziale della robotica per studiare creature estinte da tempo.

 “Poiché le prove fossili sono limitate, abbiamo un quadro incompleto di come la vita antica abbia effettuato la transizione verso la terraferma”, dice Michael Ishida, che ha guidato i ricercatori. “In alcuni casi, possiamo solo indovinare come le ossa si collegavano e le articolazioni funzionavano: è qui che i robot possono entrare in gioco – aggiunge Ishida – aiutandoci a colmare le lacune della ricerca in particolare quando si studiano i principali cambiamenti nel movimento dei vertebrati”.

 I robot in via di realizzazione sono ispirati sia ai fossili di pesci estinti sia ad alcune specie viventi, come quelli conosciuti come ‘saltafango’, un pesce molto particolare dal momento che è una delle poche specie ad essere in grado di trascorrere molte ore fuori dall’acqua, e che è dotato di pinne pettorali anteriori che gli consentono quasi di ‘camminare’. Una volta completati, i robot permetteranno di capire come avrebbero potuto muoversi i primi animali che sono passati dal nuotare al camminare. “Questi dati – conclude Ishida – aiuteranno a confermare o a confutare le teorie esistenti su come si sono evolute queste antiche creature”. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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